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Top XI Serie A 2019/2020: l'analisi di Parole del Calcio

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Da poco si è conclusa la stagione di Serie A, la più strana di sempre, in cui moltissimi record sono stati battuti e abbattuti durante questi 11 mesi circa. Tra poco si riparte già con la nuova annata, la prima che si svolge interamente nel nuovo decennio, e siamo pronti a rimanere a bocca aperta, perché il calcio si sa, regala sempre sorprese. Ma adesso, mentre ci godiamo le coppe europee, che regalano emozioni e spettacolo, è giunta l'ora di tirare le somme. Oggi, ospite degli amici di Fondamentali, andrò a raccontarvi la carriera, la stagione, qualche aneddoto o qualsiasi cosa che possa motivare l'inserimento in questa Top 11. Ah sì, quasi dimenticavo, abbiamo anche una lunga panchina, stracolma anch'essa di talento.

Si parte, ovviamente, da dietro, dalla porta, dalla retroguardia, dall'estremo difensore, beh, in poche parole, dall'eroe silenzioso, il portiere. Nel nostro campionato ce ne sono tanti di livello assoluto: giovani, esperti, campioni o promesse, sorprese. Il primo nome che vi andrò a fare lo prendo proprio da quest'ultima categoria: quella delle sorprese. Ha 26 anni, più di una decina di anni di carriera ancora davanti e un futuro più che roseo. Ha già debuttato in nazionale. La sua di certo non eccelle per la qualità dei portieri, ma qui abbiamo l'eccezione alla regola: ovviamente sto parlando dell'estremo difensore che più ha stupito in questa stagione, quello della Seleccion Argentina e dell'Udinese, ovviamente, sto parlando di Juan Musso. E pensare che fino agli undici anni il calcio non era per nulla nei suoi progetti, in quanto giocava a basket, ora, invece, è richiesto da molti dei migliori club europei, in cerca di un portiere del suo livello.

Si passa alla difesa, un reparto di conferme, ma anche qui le sorprese non mancano. Abbiamo scoperto e apprezzato nuovi fuoriclasse che, sommati alla vecchia guardia che non delude mai, creano un mix perfetto. Partiamo subito con il piatto forte, un ragazzo su cui a inizio anno avresti puntato solo come seconda scelta per il tuo fantacalcio, una piacevole sorpresa, come la sua squadra: parlo, chiaramente, dell'esterno tedesco della Dea, Robin (Hood) Gosens. Per farvi capire la sua stagione vi dico due numeri: 9 gol e 8 assist, direi che basta così. 

Il secondo è un ragazzo che, nel momento più difficile della sua squadra, a suon di gol se l'è presa sulle spalle e l'ha traghettata in modo egregio fino a Gennaio, poi da lì sappiamo tutti com'è andata. Ma come, ancora non avete capito? Tranquilli, sono qui apposta per dirvi che il ragazzo in questione è il terzino francese rossonero Theo Hernandez. Le sue cavalcate in fascia e le sue conclusioni lo fanno entrare di diritto in questa classifica. 

Poi due conferme, due imprescindibili, che tutti, ancora una volta, abbiamo avuto modo di apprezzare. Senza troppi giri di parole: il vero(a parer mio) leader dell'Inter, colui che da dietro è onnisciente e comanda tutto: Stefan De Vrij. L'altro è un giocatore che salta una partita solo per cause trascendentali, è il centrale della Lazio Francesco Acerbi, il muro su cui la Lazio ha costruito gran parte delle sue fortune quest'anno.

Spostiamoci di circa 20 metri più avanti sul rettangolo verde e incrociamo tre interpreti incredibili, tre trascinatori, vi dico solo che il primo di questi ha 20 anni, ha fornito 10 gol e 9 assist facendo sognare l'Europa alla sua squadra e facendosi acquistare a Gennaio da uno dei club più importanti del nostro continente. Di origini macedoni difende i colori della Svezia, porta il 44 sulle spalle e proprio su queste ha preso il Parma e l'ha fatto volare, semplicemente il talento più cristallino della Serie A, Dejan Kulusevski

Gli altri due non sono da meno: uno è spagnolo, fornisce più assist di chiunque altro nel nostro campionato e non è un caso se il suo compagno, di cui dopo parlerò, è il capocannoniere: questa è facile, Luis Alberto. L'altro è argentino, ha preso per mano la sua Dea e l'ha portata in alto, in altissimo, vicina ad un sogno che si è spento a pochissime giornate dalla fine chiamato scudetto. Anche lui se ne intende se parliamo di assist dato che ne ha forniti 16 a cui dobbiamo sommare 7 marcature, un idolo, amato da tutti per la sua generosità e, anche, per il suo ballo, famoso in tutto il mondo. Agilità, rapidità, imprevidibilità, Papu Gomez.

Grandi fenomeni certo, ma so che tutti volevate che arrivassi a questo punto, a parlare del reparto offensivo. Quest'anno abbiamo toccato numeri stellari, addirittura due giocatori hanno raggiunto e superato i 30 gol in campionato, ASSURDO. Partiamo da colui che ne ha fatti "solo" 23, ha portato in alto e reso onore alla sua squadra caricandosela sulle sue larghe spalle. È belga, è alla prima stagione in Serie A, è chiamato il gigante buono, è Romelu Lukaku

Secondo, e se mi sentisse probabilmente non arriverei a fine giornata, metto lui, il campione dentro e fuori dal campo, colui che nella sua carriera ha vinto tutto e per più volte, che si è trasferito qui in Italia per vincere ancora, e molti ancora non ci credono. La sua storia la conosciamo tutti, sembra uno di quei semidei greci che restano nella memoria di tutti per secoli, è portoghese, ma non c'è nemmeno bisogno che vi dica altro se non che i gol segnati questa stagione in campionato: 31. E non ha vinto nulla a livello individuale, un motivo di stimolo per lui, iniziamo già a prepararci per il prossimo anno, perché sarà quello di Cristiano Ronaldo

E poi arriviamo all'ultimo, di solito all'ultimo posto si mettono quelli che non sono ritenuti validi, qui invece mettiamo il migliore, o almeno, i numeri dicono questo. È diventato re, si è seduto al trono in Italia e in Europa, ha eguagliato un record pazzesco e si è seduto al tavolo con i migliori della storia: Ciro Immobile.

Passando alla panchina ci sono nomi altisonanti, che non devono essere messi in secondo piano per tutto quello che hanno fatto. Il primo è la saracinesca dell'Inter, Samir Handanovic, il condottiero, il trascinatore. Colui che per più volte ha tenuto a galla i neroazzurri, colui che più di tutti ha creduto al sogno scudetto, sfiorato davvero per nulla. Semplicemente una parola: il capitano

Due giocatori che hanno fatto benissimo, uno in un ruolo che fino a poco tempo fa non era suo, un altro arrivato come scarto di una big come il Manchester United ha messo in mostra le sue qualità risultando spesso decisivo per interventi difensivi ma anche in fase realizzativa. Il primo è Juan Cuadrado, un ragazzo che in fase di estrema necessità si è adattato a ricoprire un ruolo non suo, quello del terzino, e l'ha fatto in modo egregio, risultando uno dei migliori di questa stagione, e chi lo toglie più ora! L'altro è Chris Smalling, il difensore inglese si è rivelato di vitale importanza per la Roma, che purtroppo l'ha perso, dato che era solo in prestito

A centrocampo ci sono due ragazzi che hanno passato momenti difficili: il primo, serbo, non ha convinto a pieno inizialmente per poi riprendersi con prestazioni da fuoriclasse: Milinkovic-Savic. L'altro ha avuto un infortunio grave, che l'ha tenuto fuori nel periodo più peggiore per tutta Italia, ma è tornato e ha zittito tutti giocando partite mostruose. Il ragazzo è molto giovane e non deve montarsi la testa e proseguire su questa strada, il ragazzo èNicolò Zaniolo

Infine davanti c'è uno che è partito quasi sempre dalla panchina, ma, nonostante ciò, ha segnato ben 17 gol in campionato, 11 da subentrato, è colombiano, veste la casacca neroazzurra, di nome fa Luis e di cognome Muriel, semplicemente un fenomeno. L'ultimo è l'idolo di tutti, ci ha fatto innamorare di sé negli anni precedenti e quest'anno è andato oltre ogni limite, non aggiungerò altro in suo onore, tutte le parole sarebbero sprecate. Parlo del mastro birraio più amato d'Italia, parlo, ovviamente, di Ciccio Caputo

Chiudiamo, stavolta per davvero, con una menzione speciale, il dodicesimo uomo. Davvero tanti gli esclusi di questa Top 11 e tanti anche quelli che non sono riusciti ad accaparrarsi questo spot extra o la panchina, ma non il diez della Juventus, Paulo Dybala. Già perché se la Juve ha portato a casa lo scudetto non lo deve solo a CR7 ma anche al talento argentino che, soprattutto post-lockdown, ha tirato fuori una serie di prestazione da vero fuoriclasse riprendendosi il posto di insostituibile che gli spetta. La sua assenza si fa sentire e lo si è visto bene contro il Lione ma se questo Dybala trova continuità anche il prossimo anno, le cose per gli avversari si faranno ancora più complicate

Siamo giunti alla fine di questa top 11 + panchina della serie A di quest'anno, ringrazio i ragazzi della pagina Fondamentali per avermi chiesto di fare questa collaborazione che mi ha fatto molto piacere portare.

Ora non ci resta che aspettare la nuova stagione, nel mentre, però, possiamo goderci il finale più strano delle coppe europee.

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