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Throwback F1: USA 2005

Barbuzzi Giacomo

Il 19 giugno 2005 ad Indianapolis è andata in scena una gara unica nella storia della Formula 1. Il Gran Premio degli Stati Uniti di quell’anno, infatti, ha visto soltanto 6 macchine prendere parte all’evento, dato il ritiro al termine del giro di formazione delle monoposto con gomme Michelin per motivi di sicurezza.


La ditta francese era preoccupata dell’affidabilità dei propri pneumatici ed in particolare, a creare dubbi era la percorrenza della curva finale (una sopraelevata) del tracciato e da qui la decisione di far rientrare tutti i piloti attrezzati con gomme Michelin. Prima della gara la casa fornitrice e la FIA si impegnarono per arrivare ad un accordo che permettesse la normale disputa del GP, ma evidentemente a tale compromesso non si arrivò mai e le monoposto con a bordo le suddette gomme furono costrette a rientrare in pit lane.



Ad occupare la griglia di partenza si ritrovarono quindi le due Ferrari di Schumacher e Barrichello, le Jordan di Monteiro e Karthikeyan e le Minardi di Albers e Friesacher, tutte attrezzate con pneumatici Bridgestone. La gara è stata a dir poco noiosa, visto il dominio delle due Rosse di Maranello, le quali, però, non stavano di certo vivendo la propria miglior stagione: il Mondiale 2005 ha visto Fernando Alonso e la Renault toccare livelli altissimi, con Kimi Raikkonen unico pilota in grado di opporre una qualche forma di resistenza nei confronti dello spagnolo.


Alla fine la classifica del Mondiale piloti ha decretato un distacco di 21 punti tra i primi due e 71 tra il primo e il terzo, proprio il 7 volte campione del mondo Schumacher. Le Ferrari, dopo anni di vittorie e risultati enormi, non si sono dimostrate all’altezza delle monoposto dei campionati precedenti ed infatti il trionfo statunitense è l’unico del 2005 del Kaiser, secondo a San Marino, in Canada e in Ungheria, quest’ultima terra nella quale la Ferrari proprio nell’edizione precedente aveva vinto il sesto Titolo Costruttori consecutivo.


Il Gran Premio degli Stati Uniti 2005 ha dunque ben poco da raccontare se si considerano i sorpassi, unico momento di tensione il secondo pit stop di Schumacher, reso difficile dal sopraggiungere di Barrichello, poi costretto ad andare sull’erba proprio per il duello alla prima curva col compagno di squadra. Anche per il terzo posto pochissime emozioni, vista l’ottima partenza di Monteiro, oltretutto doppiato come Karthikeyan e le altre due vetture (in realtà indietro di due giri rispetto alle Rosse alla fine del Gran Premio).



Terminato l’evento la Michelin decise di risarcire i biglietti dell’appuntamento e di regalarne 20.000 ai presenti per l’edizione successiva. In realtà il GP porta con sé qualche record: quello di Albers e Friesacher è l’ultimo arrivo a punti per la Minardi prima della trasformazione in Toro Rosso, unito all’ultimo podio per la Jordan in F1 e all’ultima presenza sul podio di un pilota portoghese, ovvero Thiago Monteiro. L’appuntamento a stelle e strisce del 2005 rappresenta un grosso errore di valutazione da parte della FIA e della Michelin, con la prima forse troppo intransigente, visto che rifiutò le modifiche al tracciato suggerite anche dallo stesso Briatore; ad ogni modo l’evento rappresenta un qualcosa di unico e di difficile ripetizione, soprattutto se si considera che quest’anno la FIA è riuscita a tirare fuori un Mondiale quasi nel pieno di una pandemia globale. Insomma, Indianapolis 2005 rimarrà un caso isolato, per fortuna aggiungerei.

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