Bandiera a Scacchi: Gran Premio d'Ungheria
- Barbuzzi Giacomo
- 3 ago 2021
- Tempo di lettura: 4 min
La qualifica dell’Hungaroring ha visto Hamilton aggiudicarsi la sua 101esima pole, precedendo il compagno di squadra Bottas. Dietro alle Mercedes si sono piazzate le Red Bull di Verstappen e Perez, con l’olandese un po’ deludente al sabato. A seguire i top team si sono classificati Gasly, Norris, Leclerc, Ocon, Alonso e Vettel.
Nel corso della Q2 Carlos Sainz ha commesso un errore all’ultima curva del tracciato, finendo pesantemente contro le barriere e fuori dalla sessione di qualifica, dinamica che lo ha costretto a partire dalla 15esima casella. Prima della gara i piloti si sono schierati in griglia con le gomme intermedie, per via della pioggia caduta nella mattinata e nei minuti precedenti l’inizio della corsa.

Il via del Gran Premio d’Ungheria è a dir poco caotico: Hamilton riesce a mettere immediatamente dei metri tra sé e gli altri, finendo così fuori dal “demolition derby” causato da Bottas, autore di una brutta partenza ma soprattutto di un incidente a catena. Il finlandese, dopo aver mancato il punto di frenata, colpisce da dietro Norris che finisce sul fianco destro di Verstappen, mentre lo stesso Bottas travolge anche Perez. Qualche metro indietro anche Stroll manca completamente il punto di frenata e va addirittura sull’erba bagnata, finendo col prendere in pieno un innocente Leclerc, il quale finisce contro Ricciardo.
Dopo la bandiera rossa la situazione è la seguente: Hamilton al comando, poi Ocon, Vettel, Sainz, Tsunoda, Latifi, Alonso, Russell, Raikkonen e Schumacher a completare i primi 10. Momentaneamente fuori dai punti Gasly, Ricciardo, Verstappen (con macchina molto danneggiata), Mazepin e Giovinazzi. Ritirati Bottas, Perez, Stroll, Leclerc e Norris.

Nel giro di uscita dai box i team si rendono conto che la pista è pronta per le gomme da asciutto ed infatti rientrano tutti per montare le medie, tranne Hamilton che rimane in griglia ad aspettare la ripresa del Gran Premio. La scena è quasi surreale perché l’unica macchina schierata è quella del 7 volte Campione del Mondo, con dietro soltanto la Safety Car. Questa specie di primato costa però la leadership della gara al britannico, che rientra per il pit stop al primo giro disponibile ed esce in ultima posizione.
Nel frattempo, durante il cambio gomme, Mezepin è vittima di un contatto con Raikkonen (per questo motivo penalizzato di 10 secondi) che costringe il russo al ritiro. Quindi la situazione è la seguente: Ocon leader della corsa, con Vettel alle sue spalle e Latifi in terza posizione, mentre Verstappen e Hamilton sono al momento fuori dai punti. Al giro 11 arriva una penalità di 10 secondi anche per Giovinazzi, colpevole di aver superato il limite di velocità imposto nella pit lane.

Al 20esimo passaggio Hamilton rientra ai box e mette le gomme dure, con la speranza di arrivare fino a fine gara con questo set. Risponde dunque la Red Bull, con il pit di Verstappen che esce però dietro al rivale. Mentre i piloti con le medie fanno la loro sosta, Ocon e Vettel non sembrano intenzionati a fermarsi e cercano di allungare sul gruppo. Al giro 37 proprio il secondo rompe gli indugi e tenta la carta dell’undercut, senza però riuscire ad avvicinarsi quel che basta per sorpassare Ocon, fermatosi al passaggio successivo. Decisivo per il tedesco il pit stop lento del quale è stato vittima. Poco dopo anche l’altra Alpine di Alonso completa la sua strategia e proprio lo spagnolo sarà determinante per il compagno di squadra in prima posizione.
Infatti Hamilton, che si trovava tra Sainz ed il connazionale, effettua un nuovo cambio gomme per passare ancora alle gialle e torna in pista facendo segnare tempi mostruosi. Il britannico arriva rapidamente alle spalle di Alonso e sembra che sia pronto ad effettuare il sorpasso immediato, ma deve fare i conti con la grinta e la difesa magistrale del suo ex rivale, che lo tiene dietro per tanti giri, permettendo ad Ocon di guadagnare tempo ed avvicinarsi ad un’incredibile vittoria. Hamilton riesce nel sorpasso al giro 65, ma è ormai troppo tardi per raggiungere il duo di testa. Poco dopo anche Sainz si deve arrendere allo strapotere del Campione del Mondo in carica, che sale sul podio.

A vincere il Gran Premio d’Ungheria è Esteban Ocon, che taglia il traguardo davanti a tutti per la prima volta nella sua carriera in F1: un risultato semplicemente impronosticabile. Secondo arriva Vettel e dietro di lui Hamilton. Seguono Sainz, Alonso, Gasly, Tsunoda, Latifi, Russell e Verstappen. Bellissimo risultato anche per il duo della Williams, terminati davanti all’olandese e finalmente a punti, mentre fuori dai primi 10 Raikkonen, Ricciardo, Schumacher e Giovinazzi.
La classifica è poi cambiata nuovamente nella serata: Sebastian Vettel è stato addirittura squalificato dalla corsa perché a fine gara la sua macchina è stata trovata con meno di un litro di carburante; dunque tutti coloro che sono arrivati dietro di lui hanno guadagnato una posizione. L’Aston Martin ha espresso la sua intenzione di fare comunque ricorso, quindi la classifica finale del GP resterà soggetta a conferma. Hamilton, nel frattempo, ha così effettuato il sorpasso nei confronti di Verstappen ed ora guida la classifica piloti con 8 punti di vantaggio, mentre Bottas e Stroll sconteranno 5 posizioni in griglia nel Gran Premio del Belgio, prossimo appuntamento dopo la pausa estiva della Formula 1.

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