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Throwback F1: Giappone 1989

Barbuzzi Giacomo

Se chiedete ad un qualsiasi appassionato di motori quali sono i momenti più iconici della storia della Formula 1, senza alcun dubbio vi risponderà con una lista di immagini sensazionali, ma tra queste vi sarà sicuramente quella di Senna e Prost fermi alla chicane finale di Suzuka, nel Gran Premio del Giappone 1989.


Probabilmente il momento più alto della loro rivalità, durata anni e tante gare, affrontate con la stessa macchina e poi con monoposto diverse, proprio perché i due di ritrovarsi nello stesso box non ne avevano voglia. Il Mondiale 1989 è totalmente all’insegna del dominio McLaren e non poteva essere altrimenti, vista l’edizione precedente che ha consegnato alla storia un Campionato di 17 gare, 16 delle quali vinte da Senna e Prost, mentre l’altro successo andò al futuro compagno di squadra del brasiliano, Gerhard Berger su Ferrari.



Nell’edizione 1988 Senna è diventato Campione del Mondo per la prima volta in carriera e, per la stagione seguente, l’assalto al bis iridato sembra un obiettivo concreto, ma il confronto con Il Professore è duro in tutti i sensi. Prost invece, ha già trionfato per due volte e inizia meglio il Mondiale di quell’anno, arrivando secondo in Brasile mentre Ayrton, dopo aver conquistato la pole a casa, si ritira per un incidente con Berger.


La risposta del sudamericano è però da campione: tre vittorie consecutive, con pesanti polemiche a San Marino nella prima delle tre vittorie di Senna. Dopo il tris del brasiliano, arriva la prima vittoria stagionale di Prost, che poi si ritira in Canada ma trionfa nei due GP successivi e precede un periodo di successi sparsi tra piloti McLaren e non.


Si arriva dunque a Suzuka 1989 con il francese leader della classifica piloti per un distacco di 16 lunghezze sul compagno di squadra, vincente in più GP ma con meno piazzamenti nei punti e quindi indietro. A Senna serve a tutti i costi una vittoria per tenere aperto il discorso Mondiale, che poi terminerà nella gara successiva in Australia. La pole la ottiene proprio il brasiliano, ma al via è Prost a mettersi in testa, accumulando anche un vantaggio rassicurante.



Nel giro di qualche passaggio però, il distacco tra i due comincia a diminuire e Ayrton si avvicina sempre di più al compagno di squadra, fino a quando non decide di provare un attacco insperato: la mossa viene tentata alla chicane finale del famoso circuito giapponese, nel corso del 47esimo giro. I due si toccano e terminano la propria corsa nella via di fuga, con Prost che scende dalla macchina sicuro di essere Campione del Mondo. Senna invece prova a ripartire e per un po’ si trova anche leader della gara, ma la sua vettura è irrimediabilmente danneggiata e viene scartato da Nannini, oltre che squalificato dopo la gara, per aver tratto vantaggio dall’aiuto dei commissari che lo avevano riportato in pista.


Il podio viene poi completato da Riccardo Patrese e Thierry Boutsen. Alain Prost è dunque Campione del Mondo per la terza volta nella sua carriera e raggiunge Stewart, Brabham, Lauda e Piquet, mentre Senna è decisamente deluso ma avrà modo di rifarsi eccome, un anno dopo con dinamiche simile e sulla stessa pista e contro lo stesso rivale, seppur su macchine diverse. Nel frattempo il Mondiale 1989 è ormai assegnato, un altro capitolo di una storica rivalità è stato scritto e un’immagine come poche altre nella storia dello sport è diventata icona destinata a durare per sempre.

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