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Throwback F1: Brasile 2012

Barbuzzi Giacomo

La stagione 2012, terminata in modo a dir poco emozionante, è stata una delle più belle ed incerte della storia della Formula 1. Sin dall’inizio a regnare è stata l’incertezza più totale (7 vincitori diversi nelle prime 7 gare), ma a rendere il 2012 della F1 così incredibile è stato l’atto finale ad Interlagos. La tappa conclusiva si è tenuta in Brasile con protagonisti della rincorsa Mondiale il bicampione uscente Sebastian Vettel e il ferrarista Fernando Alonso, separati da soli 13 punti nella classifica iridata e rispettivamente vincenti in 5 e 3 occasioni nel corso dell’annata.


Il sabato Hamilton, alla sua ultima gara in McLaren prima del passaggio in Mercedes, ha fatto segnare il miglior tempo in qualifica e vicino a lui si è posizionato il compagno di squadra Button, mentre Vettel è quarto e Alonso settimo. Al via però, accade l’impensabile: il tedesco si ritrova proprio in settima posizione, dopodichè alla “Subida do Lago” viene toccato da Bruno Senna e va in testacoda, rientrando in ultima casella.



Il Mondiale sembra diretto verso la scuderia di Maranello, dopo due anni di vittorie targate Red Bull con Vettel. Ad oggi si dice che il 4 volte Campione del Mondo non sia un pilota capace di lottare troppo in pista, ma il GP del Brasile di quell’anno racconta il contrario e il tedesco è infatti autore di una rimonta furibonda, a tratti insidiata dalle condizioni climatiche estremamente variabili ed incerte.


Vettel, mentre gli altri sono in lotta per le prime posizioni, ha bisogno di mantenersi attorno alla settima, a meno che Alonso non vinca la gara, cosa abbastanza improbabile visto che lo spagnolo perde ritmo rispetto ai primi tre. La rimonta del più giovane Campione del Mondo della storia sembra arrestarsi al giro 52 quando il pilota Red Bull è richiamato ai box per montare gomme nuove, ma rientrato in pista si accorge dell’errore del muretto, vista la pioggia intensa che ricomincia ad abbattersi sul circuito e si ritrova in dodicesima posizione; il nuovo cambio di pneumatici avviene soltanto tre passaggi dopo, però stavolta è più che corretto, poiché tutti rientrano per montare le intermedie .



Nel frattempo al comando si alternano vari piloti, tra cui addirittura Nico Hulkenberg, lui stesso causa del ritiro di Hamilton mentre il britannico era leader della corsa. I due entrano a contatto in curva 1 per un tentativo di sorpasso del tedesco, che provoca la fine prematura dell’ultima gara in McLaren del campionissimo inglese, uscente dalla scuderia dopo ben 6 stagioni consecutive e con un Mondiale in tasca, ottenuto proprio sul medesimo circuito in un’altra edizione folle del Gran Premio del Brasile, nel 2008. Altro momento visivamente suggestivo è il sorpasso di Vettel su Schumacher, all’ultimo appuntamento iridato della sua carriera: il tedesco che ha vinto tutto con la Rossa non si oppone al connazionale dominatore in Red Bull, da sempre apprezzato dal Kaiser.



Al giro 69 ci pensa la Safety Car a mettere fine alle ostilità, visto l’incidente di Paul Di Resta, e la gara si conclude dietro la vettura di sicurezza. Al passaggio sul rettilineo Alonso è secondo dietro a Button, come sempre vincente in condizioni al limite, dunque può ancora sperare nel titolo. Il pilota Red Bull è però sesto, che significa aver portato a casa 8 punti, contro i 18 del ferrarista. Sebastian Vettel è Campione del Mondo per la terza volta in carriera ed è il più giovane a conquistare un tripletta iridata, tutto ciò dopo una rimonta incredibile in uno dei finali più belli di sempre.

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