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Throwback F1: Bahrain 2014

  • Barbuzzi Giacomo
  • 17 gen 2021
  • Tempo di lettura: 3 min

Il Campionato Mondiale di F1 del 2014 ha segnato un cambio regolamentare importantissimo, tant’è che il dominio Mercedes di questi ultimi anni è nato proprio da lì. In particolare è il Gran Premio del Bahrain a definire la supremazia delle Frecce d’Argento, guidate dal 2013 al 2016 dalla coppia Rosberg-Hamilton.


Questo appuntamento iridato segna inoltre l’inizio della fine del rapporto di amicizia tra i due piloti cresciuti, motoristicamente parlando, insieme. Per capire la profonda stima e fraternità tra il figlio d’arte di Keke Rosberg e il campionissimo britannico, basta guardare le immagini successive alla vittoria di Hamilton nel GP d’Australia 2008: i due sono entrambi presenti sul podio (Nico per la prima volta in carriera) e prima della cerimonia si abbracciano, quasi più felici per l’altro che per sé stessi. Da quel giorno del 2008 sono passate tante gare e Hamilton non ha più avuto grandi possibilità di vincere un Mondiale, ma la Mercedes di quell’anno è tutt’altra cosa ed è nettamente la macchina più forte sulla griglia, infatti dopo il GP del Bahrain dietro alle monoposto di Wolff ci sarà un vero e proprio vuoto.


Il sabato è stato ad appannaggio di Rosberg, che ha ottenuto la pole position; il tedesco è leader del Mondiale con un distacco di 18 punti, dopo aver vinto la gara inaugurale in Australia (con ritiro di Hamilton per problemi al propulsore) e dopo il secondo posto del GP di Malesia, vinto dallo stesso britannico. Al 900esimo appuntamento della storia della Formula 1 si arriva quindi, con Nico primo in classifica ed in pole.


Al via è però Hamilton a scattare bene e a tentare la fuga, nonostante i vari tentativi immediati del compagno di squadra, cosa che accadrà nuovamente per quasi tutto il resto della corsa. A finire sul podio con loro sarà Perez e il distacco finale tra i due Mercedes si fermerà sul secondo scarso e in generale il Mondiale verrà dominato in lungo e in largo da Hamilton, che si ripeterà l’anno seguente anche se con meno forza, ma che fallirà nel 2016, anno del miracolo sportivo di Rosberg e del conseguente ritiro del tedesco.


Qualche squillo non argentato, nel Mondiale 2014, è arrivato da un super Ricciardo, vincitore in Canada, Ungheria e Belgio, ma comunque alla guida di una Red Bull lontana anni luce da quella capace di infrangere record su record con Vettel alla guida. Il 2014 è stato quindi un Campionato controllato e amministrato dalle Mercedes, alla ribalta grazie anche al cambio regolamentare e con due piloti fortissimi, un tempo amici e diventati progressivamente nemici, ma ancora fortemente legati nel periodo dell’appuntamento in Bahrain.



Come per Australia 2008, anche qui basta guardare le immagini successive alla vittoria di Hamilton: i due si congratulano e sanno di aver dato vita ad uno spettacolo incredibile, durato tutta la gara. Paradossalmente sarà proprio il duello nel deserto (per la prima volta in notturna) a segnare la fine della storia d’amicizia tra questi due piloti, cresciuti insieme e destinati a darsi battaglia a più riprese.


Nico ha pagato il prezzo del dover entrare nella testa di Hamilton per sconfiggerlo in una rincorsa Mondiale, ma è anche vero che il tedesco è l’unico ad avercela fatta ed ha deciso di non riprovarci più, scelta saggia come le molte che ha preso nella vita. Lewis, invece, da quel giorno del 2016 ad Abu Dhabi è diventato semplicemente imbattibile e non ha più perso un mezzo confronto con gli altri piloti. Insomma due carriere trasformatesi completamente per via di una ex amicizia diventata rivalità, iniziata il 6 aprile 2014 nella prima gara in notturna sul circuito di Manama, in Bahrain.

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