Se siete degli appassionati del basket d'oltreoceano, questo per voi sarà solamente un ripasso di uno degli avvenimenti più ricordati degli ultimi 20 anni. Se invece non avete mai sentito parlare dei "bad boys" 2.0 di Detroit di metà anni 2000, di Ron Artest e di ciò che è successo il 19 novembre del 2004 al The Palace di Aulburn Hills in Michigan, tenetevi forte.
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Si sta giocando una partita di regular season della stagione 2004/2005 tra i campioni in carica, i Detroit Pistons di Ben Wallace, e gli Indiana Pacers, la squadra battuta dai "bad boys" in finale di EasternConference l'anno precedente. Inoltre da diversi anni tra le 2 squadre non corre buon sangue, dato il carattere molto focoso di alcuni giocatori presenti ambo le parti. A 45 secondi dalla fine della partita proprio Wallace tentó un lay-up ma venne fermato da Ron Artest, giocatore dei Pacers, in modo falloso. Appena rialzatosi in piedi il giocatore dei Pistons spinse Artest e scoppiò la rissa, all'apparenza una delle tante nella NBA di quei anni, destinata a spegnersi dopo pochi secondi. Senonché una volta sedata, un fan dagli spalti decise di lanciare la propria bibita contro il numero 23 dei Pacers, che a quei tempi non era famoso per la propria pacatezza e pazienza, e che in quel periodo stava svolgendo delle terapie riguardanti il controllo della rabbia. Artest però perse completamente il controllo, salì tra il pubblico e picchiò l'uomo, facendo partire una scazzottata tra pubblico e giocatori di dimensioni mai viste prima, con una scena iconica che ritrae Ron trattenuto da alcuni fan mentre altri cercano di picchiarlo. Solo le immagini però possono rendere giustizia a quanto stiamo raccontando e farvi capire la portata dell'accaduto.
Dopo il fattaccio la NBA prese seri provvedimenti contro 9 giocatori, che vennero squalificati per un totale di 146 partite e multati per 11 milioni di dollari complessivamente. 5 di questi vennero accusati di aggressione e condannati ad un anno di libertà vigilata. Inoltre l'accaduto portò la lega ad imporre regole più ferree come l'aumento della sicurezza tra giocatori e spettatori e a limitare la vendita di alcolici nei palazzetti. L'uomo che lanciò la bibita, il 30 novembre venne identificato e si scoprì che fosse già noto alla giustizia a causa di diversi precedenti tra i quali 3 condanne per guida in stato di ebbrezza, e a lui ed altre 4 persone da quel giorno in poi è stato vietato l'accesso a vita nella struttura. Un altro fan ancora, Bryan Jackson, che aveva tirato una sedia pieghevole a Jermaine O'Neal, venne condannato a 2 anni di libertà vigilata.
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Un episodio non certo positivo per il basket o la NBA, ma che allo stesso tempo è impresso nella mente anche del fan più casual o che addirittura non si interessa a questo sport, come lo è stato allo stesso modo il calcio di Cantona ad un tifoso durante una partita con la maglia del Manchester United. L'accaduto ha sicuramente fortificato l'appellativo di "bad boys" ai ragazzi di Detroit, che come Isaiah Thomas e compagni tra gli anni '80 e '90, erano famosi per il gioco duro, sia coretto che non. Da quel giorno poi gli addetti ai lavori iniziarono considerare Ron Artest, detto anche Metta World Peace, uno dei giocatori più pazzi della storia. Caso e ironia vogliono che quest'altro nome, diventato ufficiale nel 2011 e valido anche dal punto di vista legale, sia stato scelto per far capire ai bambini l'importanza della pace nel mondo.
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