Oltreoceano, in quello stato famoso per aver dato alla luce sportivi del calibro di Michael Jordan e Babe Ruth, hanno da sempre cercato di creare intorno agli sportivi un aura quasi mitica, arrivando spesso a rendere alcuni di questi quasi degli eroi immuni allo spazio e al tempo. Queste erano le stesse sensazioni che Augusto sperava i romani potessero provare verso Enea (fondatore di Roma nella mitologia romana nell'Eneide), personaggio costruito ad immagine e somiglianza del figlio di Giulio Cesare. In America questo è accaduto perché, come raccontato più volte dall'avvocato Federico Buffa, a questo popolo nato troppo tardi rispetto all'orologio biologico della storia, è mancata la narrazione poetica, quella che racconta dei grandi eroi del passato. In ambito calcistico due ragazzi potevano ambire ad essere quello che sono stati i due mostri sacri sopracitati. Parliamo di Freddy Adu, definito da alcuni "il nuovo Pelè", del quale racconteremo più avanti in un'altra rubrica, e Jozy Altidore, statunitense di origine haitiana, eroe nascosto di questa nazione dietro a giocatori del calibro di Clint Dempsey e Landon Donovan, e protagonista perfetto per una storia come quella scritta da Virgilio tra il 29 d.c. e il 19 d.c. .

Mentre Enea scappò da Troia dopo l'inganno del cavallo messo a punto dai greci di Agamennone, i genitori di Jozy scapparono da una terra come Haiti, bella quanto povera, per regalare al loro figlio un futuro migliore. Con un fisico che a vista d'occhio lo rendeva perfetto per lo sport d'eccellenza a stelle e strisce, il football, lui ha sempre e solo voluto giocare all'altro "football", il calcio. Scelto al Draft del 2006 dai New York Metro Stars a soli 17 anni, al suo primo anno in MLS mostra tutto il suo potenziale. Un centravanti dotato di grande fisicità e velocità, già ai tempi per molti impossibile da marcare nei cross dentro l'area di rigore e fortissimo di testa. Nell'estate 2008, dopo aver acquisito due anni di esperienza e aver giocato un mondiale under-20 da assoluto protagonista, viene acquistato dal Villareal per 7 milioni di euro, divenendo il giocatore più costoso di sempre nella storia della Major League Soccer.

Arrivato in terra iberica però non riuscì come Enea a sconfiggere Turno e creare una nuova città, la nascita della sua leggenda si dovette fermare anche a causa della fragilità del proprio corpo, all'apparenza indistruttibile, e dopo un valzer in giro per l'Europa tra Spagna, Inghilterra, Olanda e Turchia, nel 2015 torna a giocare nel campionato di casa anche se con la maglia di una squadra canadese, Toronto. I suoi 7 anni nel vecchio continente hanno la capacità di essere allo stesso tempo tragici quanto educativi. Il ragazzo nato a Livingston, nel New Jersey, ha forse capito troppo tardi quanto spesso il talento non debba essere espresso sempre alla stessa maniera e seguendo un canovaccio ormai troppo simile all'interno del panorama calcistico. Il punto massimo della carriera di Altidore era, è e resterà quella di giocare nella sua terra, ed essere in grado di diventare un idolo per il proprio pubblico e la propria gente. Con i 42 gol con la maglia della nazionale ci è probabilmente riuscito, e per molte persone in qualche occasione, è riuscito anche lui ad essere circondato da quell'auramistica che tanto abbiamo decantato. A 31 anni ha ancora qualche anno per affermare una sua piccola quanto significativa "legacy", e far capire che non tutti gli eroi devono necessariamente finire in prima pagina.
Comments