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Taco Tuesday: Goldberg vs Brock Lesnar - Wrestlemania XX

Immagine del redattore: Eugeni MarcoEugeni Marco

Aggiornamento: 8 ott 2020

L'avvento del wrestling web ha in qualche modo intaccato per sempre il rapporto dei fan con questa disciplina, soprattutto a causa dei numerosi spoiler che ormai possiamo trovare in ogni angolo di internet e che vanno inesorabilmente a rovinare uno degli elementi cardine di tutto il sistema: l'effetto sorpresa. Negli ultimi anni anche grandi ritorni, che avrebbero potuto scuotere l'animo di ogni appassionato per giorni o addirittura settimane, sono stati scoperti prima che accadessero. Per molti basterebbe esternarsi completamente dai social network per non incorrere in questo tipo di disagio, ma sono una realtà ormai così tanto invasiva della nostra quotidianità, da rendere quasi impossibile una nostra completa estraniazione. Però nel 2004 a Wrestlemania XX, quando questa dinamica era ancora agli albori, era in programma uno dei match più attesi degli ultimi anni: quello tra Goldberg, uno dei lottatori più dominanti della storia della disciplina e il "golden boy" dell'era moderna del wrestling, Brock Lesnar. Tutte le persone presenti al Madison Square Garden di New York, luogo nel quale si tenne l'evento, sapevano già che dopo quel match entrambi avrebbero lasciato la compagnia, principalmente per motivi legati al "Dio Denaro". Con il pubblico ormai pronto a sommergere i due contendenti di fischi ed insulti, la WWE decise di inserire nella contesa "Stone Cold" Steve Austin come arbitro speciale, un beniamino del pubblico.



Appena venne suonata la campana e dato inizio al match, Goldberg e Lesnar rimasero immobili per qualche minuto senza toccarsi, mentre dagli spalti si alzavano cori come: "you sold out" (venduti) e "this match sucks" (questo match fa schifo). Il confronto fra i due è semplicemente un insieme di mosse finali, dalla durata eccessivamente lunga (13 minuti ), dovuta soprattutto alle continue pause che si sono presi, quasi per godersi il fatto che 18 mila persone avevano pagato il biglietto per non fare altro che insultarli, mentre loro non si stavano neanche impegnando in quello che era il loro lavoro. L'incontro verrà vinto da Goldberg e ricordato da alcuni come "il peggior match nella storia dello Showcase of the Immortals", che quasi andò a rovinare un'edizione fra le più belle di sempre e nella quale abbiamo assistito alla consacrazione di Eddie Guerrero e Chris Benoit e al primo match tra i fratellastri Kane e The Undertaker. Scena iconica fu quando Lesnar, una volta rialzatosi dopo la sconfitta, si girò verso il pubblico e mostrò il dito medio, venendo poi steso dal vero eroe della situazione, Steve Austin, che colpì con una "stunner" entrambi gli ormai ex dipendenti WWE.



Lasciò perplessi il modo in cui i due lasciarono la compagnia, soprattutto Lesnar che in quel periodo era diventato praticamente l'uomo di punta della federazione, la stessa federazione che anni prima lo aveva sfamato in periodi nei quali la situazione economica dell'ex fighter UFC non era delle migliori. Dal canto suo Brock ha sempre visto il wrestling come il modo più facile per fare soldi e una cosa della quale non gli importasse poi così tanto, soprattutto dopo il suo ritorno avvenuto nel Raw successivo a Wrestlemania 27 "the next big thing" si è fatto ricoprire d'oro ogni volta che ha deciso di salire sul ring, per dei match che spesso duravano pochi minuti. Anche Goldberg anni dopo, precisamente nel 2016, ha deciso di tornare e fare alcuni match, ultimo quello a Wrestlemania 36 contro Braun Strowman, riuscendo per ben due volte a vincere l'Universal Championship, arrivando però in una condizione fisica pessima, a dimostrazione del fatto che anche lui lo stesse facendo solo per le grandi cifre promesse. 



12 anni dopo il loro ultimo incontro i due giganti si sono sfidati ancora, a Survivor Series 2016 e a Wrestlemania 33, ma la reazione del pubblico è stata completamente diversa. Vennero messi in scena degli incontri che avevano l'obiettivo di far eccitare i nostalgici di un wrestling passato ma che al tempo hanno odiato, dimostrando come in questa disciplina le emozioni siano così forti e persistenti da trascinare chiunque, anche contro le proprie convinzioni, e che soprattutto ha fatto luce riguardo un grande problema della WWE attuale: la difficoltà di creare delle superstar in grado di trascinare il pubblico e di conseguenza affidarsi ad ex-lottatori, ormai quasi cinquantenni, che in questa disciplina non hanno quasi mai messo l'anima.

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