Siamo nel 2016, e come in questi giorni, è un periodo di forti tensioni sociali tra la comunità afromericana e il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, a causa delle continue forme di discriminazione alle quali molti afroamericani vengono sottoposti ogni giorno. Il 26 agosto dello stesso anno, durante una partita con la sua squadra di football, i San Francisco 49ers, il giocatore Colin Kaepernick decise di inginocchiarsi durante l'inno degli Stati Uniti, come forma di protesta. Questo gesto ottenne l'esito sperato, infatti da quel momento in poi molti atleti presero questo attacco simbolico come esempio e riproposero il gesto nel corso delle settimane successive. Da quel momento Colin è rimasto senza una squadra e quando nel 2018 è stato protagonista di una campagna di sensibilizzazione insieme alla Nike, in occasione dei 50 anni del noto slogan "Just do it", è stato attaccato dal "Tycoon", Donald Trump, che ha accusato sia il quarterback che il noto brand sportivo di mandare un "messaggio terribile".
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Proprio nei giorni scorsi, durante il caso George Floyd, il giocatore del Borussia Monchengladbach Marcus Thuram, figlio del difensore ex Juventus Lilian, dopo un gol nell'ultimo turno di Bundesliga contro l'Union Berlino, ha deciso di inginocchiarsi proprio come fatto ormai quasi 4 anni fa da Kaepernick, segno che tale gesto rimane ancora impresso nell'immaginario collettivo ed è stato una sorta di apripista, per dare voce ad atleti professionisti di tutto il mondo che vogliono dare il proprio supporto e non rimanere in silenzio.
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Nel mondo dello sport americano gli sportivi hanno sempre avuto un peso politico rilevante, in questo senso il ruolo dell'atleta è molto diverso rispetto a quello italiano, perché spesso la maggior parte dei giocatori professionisti, nel basket specialmente, provengono loro stessi da situazioni disagiate che li hanno messi in prima persona, faccia a faccia, con quello che significa essere continuamente discriminati e non ottenere le stesse possibilità degli altri. Per questo molti atleti, grazie ai soldi guadagnati hanno aperto scuole o associazioni che hanno lo scopo e l'obiettivo di aiutare le minoranze sin da bambini, e concedere loro pari opportunità.
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