27 settembre 1999. Anfield, stadio dei rivali del Liverpool. Quel giorno di fine settembre, grazie ad un gol di Kevin Campbell, l'Everton tornava a vincere in casa dei rivali cittadini dopo 4 anni.
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20 febbraio 2021. Sempre Anfield. Sempre derby, sempre Liverpool - Everton. Sono passati quasi 22 anni dal gol dell'attaccante inglese, e i blu di Liverpool non sono più riusciti ad espugnare la casa dei cugini. Da due anni sulla panchina del club più antico di Liverpool siede una nostra vecchia conoscenza che ha deciso di ripartire dall'Inghilterra dopo che la sua avventura partenopea non era finita nel migliore dei modi: Carlo Ancelotti.
Il tecnico emiliano sostituì Marco Silva, scelto dalla dirigenza per fare il definitivo salto di qualità. La squadra che però prese Ancelotti non aveva rispettato le aspettative, e dopo 6 mesi di rodaggio che portarono l'Everton a concludere la stagione senza infamia e senza lode, la stagione 2020/2021 si apriva con premesse totalmente diverse. Ovviamente nel campionato più competitivo del mondo gli addetti ai lavori, anche per la storia recente avuta dai Toffes, mettevano l'Everton nel gruppo di squadre subito sotto il gruppo delle big.
Pronti, via e si vede subito la mano del tecnico, che durante l'estate aveva condotto una campagna acquisti non stratosferica ma mirata. Gli arrivi di Allan, Doucoure ma soprattutto di James Rodriguez (fedelissimo di Carletto), la valorizzazione di giocatori del potenziale di Calvert - Lewin e Richarlison e il recupero di giocatori che si erano un po' persi come Sigurdsson permettono all'Everton di di ottenere bottino pieno nelle prime 4 partite di campionato.
L'Everton torna quindi alla ribalta, ma qualche prova incolore, infortuni ed errori individuali (soprattutto del portiere Pickford) portano ad una flessione. Nonostante questo però gli uomini di Ancelotti non si lasciano abbattere come accaduto negli anni precedenti, fattore che si rivelerà fondamentale. Nonostante il 2021 si apra con una sconfitta, i Toffees riescono a superare il Tottenham di Mourinho in FA Cup, pagando però le fatiche del turno di coppa nei turni successivi di campionato contro Fulham e Manchester City. Arriviamo quindi al 20 febbraio, con il Liverpool che sta vivendo forse la peggiore stagione da quando è arrivato Klopp, ma che comunque rimane favorito sui cugini in blu.
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La partita si mette subito sui binari giusti per i Toffes, che riescono a sbloccarla dopo soli 3 minuti grazie a Richarlison. Probabilmente Ancelotti l'aveva preparata in questo modo, poiché dopo il gol del brasiliano l'Everton lascia il pallino del gioco agli avversari e si chiude, non lasciando spazio alle manovre offensive avversarie (il possesso palla a fine match dirà 78% Liverpool contro il 22% dell'Everton) e provando a ripartire. Il gol dello 0 -2 arriva proprio da una ripartenza, con Alexander - Arnold che atterra Calvert - Lewin e permette a Sigurdsson di siglare il 2-0.
La vittoria nel derby è solo la punta dell'iceberg del lavoro di Ancelotti. Essendo un grande conoscitore di calcio il tecnico italiano è riuscito a trovare la quadratura del cerchio, creando una squadra rocciosa difensivamente e veloce ed intelligente davanti. I 4 difensori centrali presenti in rosa infatti hanno tutti caratteristiche simili, essendo forti fisicamente e ma un po' lenti e non adatti all'impostazione. L'interdizione di Doucoure permette però la spinta dei terzini, con Digne assoluto padrone della fascia sinistra che funge anche da regista esterno. Dalle mezz'ali in su si scatenano velocità e fantasia. L'infortunio di Allan e le prestazioni insufficienti di Davies infatti hanno portato Ancelotti ad optare per la fantasia e le geometrie di Andrè Gomes e Sigurdsson, pronti ad innescare Richarlison e la punta (Calvert - Lewin o il nuovo acquisto King) in velocità o James Rodriguez per la giocata da campione. Spesso per sopperire alla poca propensione difensiva di James e alla presenza di due mezz'ali di fantasia Ancelotti sta provando a plasmare un nuovo ruolo su Godfrey, preferendolo a Coleman sulla destra e creando la cosiddetta "difesa a tre e mezzo", lasciando anche più libertà a Digne di scendere sulla destra. Il derby ha mostrato però che i Toffes sanno anche giocare di rimessa, lasciando il pallino del gioco agli avversari per poi ripartire.
Sicuramente il lavoro da fare per entrare stabilmente nell'élite del calcio inglese è tanto ed Ancelotti lo sa, ma ora come ora l'obbiettivo di tornare in Europa è alla portata. Per il momento quindi la sponda blu del Mersey si gode il suo re, sperando che da Liverpool il suo dominio possa estendersi a tutta l'Inghilterra.
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