Iniziamo con un augurio di buona e serena Pasqua a tutti i lettori di Fondamentali. Anche oggi, giorno di festa, avrete modo di leggere il pagellone ma in una versione decisamente rimodernata, più in tema con le feste (e non solo).
La 29esima giornata di Serie A ha rimescolato le carte soprattutto in altura: la Juventus continua a steccare, tanto che Andrea Pirlo rischia già il posto, e allora il Napoli ne ha approfittato per prendersi il quarto posto. L'Inter vola verso lo scudetto, il rallentamento del Milan ha messo in discussione il secondo posto.
In coda, il Torino tiene in scacco i bianconeri nel derby e allungano di un punto sul Cagliari che cade in casa con il Verona. Passetto in avanti per il Benevento e la Fiorentina, si ferma invece lo Spezia.

TOP
Luis Muriel: ormai è diventato un giocatore devastante sia in Italia che in Europa. L'arrivo a Bergamo, dopo un periodo di appannamento, lo ha rivalutato e rilanciato nel calcio che conta. Anche con l'Udinese segna due gol, partendo dal lato e convergendo verso il centro manda fuori giri gli avversari con una facilità impressionante. Ha la maturità giusta per esaltarsi ed esaltare. Se l'Atalanta è ad un passo dal secondo posto è soprattutto merito suo e dei 18 gol messi a segno in stagione.
Salvatore Sirigu: decisamente rigenerato al ritorno dalla nazionale. Dimentica le sue amnesie e si mostra in alcune parate decisive per tenere in partita il Torino. Sui due gol che subìsce non ha colpe, su Bentancur si allunga quanto basta per farsi salvare dal palo. Con prestazioni così, il Torino può pure involarsi verso la salvezza.
Felipe Caicedo: se c'è bisogno di raddrizzare una partita nei minuti finali, citofonare Formello. Hanno la punta che fa per voi. Ottavo gol in stagione, ancora una volta la decide meglio di tutti gli altri agli sgoccioli. Si è specializzato.
Ivan Juric: dopo tre sconfitte consecutive ed una sosta che gli ha tolto qualche giocatore, poteva cadere una quarta volta. A Cagliari invece presenta una formazione accorta, equilibrata, pulita, che vince con merito proponendosi in fase avanzata coi tempi giusti. La salvezza è in cassaforte, ora ci si può divertire un po'.
Alessandro Bastoni: certo, sulla fuga dell'Inter verso lo scudetto c'è la firma di Lukaku e del suo ventesimo centro in stagione. Ma il difensore neroazzurro condisce una prestazione di grazia e di giustizia in difesa con un assist al bacio. Insomma, sul risultato di Bologna, in calce, c'è anche la sua firma.

FLOP.
Theo Hernandez: per descrivere la prestazione del Milan basterebbe una parola, distratto. Il terzino rossonero è l'esemplificazione più calzante del concetto di distrazione. La sua gara è brutta, sbagliata, disattenta. E si rende protagonista dell'errore che manda in gol Quagliarella e per poco non manda la squadra di Pioli al terzo posto.
Gianluca Lapadula: che giochi una partita di sacrificio ci sta. Ma un attaccante deve soprattutto segnare e quel gol mancato nel primo tempo pesa come un macigno perché avrebbe potuto chiudere la partita. Invece da lì è partita la rimonta del Parma che ci ha creduto un po' di più.
Bryan Cristante: due ore vissute a tanti km all'ora. Sono quelli che deve subìre dagli attaccanti del Sassuolo che lo attaccano in massa con una invadenza paurosa. Nel finale crolla definitivamente e permette a Raspadori di trovare un insperato pareggio per i suoi. Decisamente una partita da dimenticare.
Dejan Kulusevski: forse deve lavorare ancora sulla propria maturità tattica. Anche in questo caso non riesce mai ad essere importante nell'economia della Juventus, forse giocare largo a destra non è la sua collocazione ideale. L'errore che consente a Sanabria il 2-1 poi è un peccato veniale che costringe Pirlo a toglierlo dal campo per evitare altri danni.
La mancata determinazione del Cagliari: quella col Verona doveva essere la gara del rilancio, della capacità di andarsi a prendere la salvezza. Invece gli uomini di Semplici giocano molli, si affacciano poche volte in fase offensiva e si fanno travolgere dal migliore equilibrio e interazione degli avversari. Male anche il tecnico che sbaglia formazione iniziale e qualche cambio.
Comentarios