Se la vostra sciarpa è giallorossa e per voi il numero 10 è solo Francesco, quella del 10 aprile 2007 è una serata piuttosto temporalesca. Per tutti gli altri invece la notte di Manchester United-Roma è una di quelle che solo la Champions League può regalarci, una valanga di gol ed un risultato che diventerà una piaga per i tifosi della magica.
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Siamo ai quarti di finale dell'edizione 2007 della Champions League, all'andata la Roma di Spalletti ha strappato un ottimo 2-1 all'Olimpico e quindi è chiamata a difendersi in terra inglese. Dopo il fischio d'inizio però la partita parte nel peggiore dei modi, in poco più di mezz'ora i Red Devils sono già sul 3-0. Rooney, Smith e Carrick portano in vantaggio i padroni di casa che dominano in lungo e largo la partita. Sul finale di primo tempo sale in cattedra il numero 7. Cristiano Ronaldo porta la gara sul 4-0 e, subito dopo l'inizio della ripresa, sentenzia la sconfitta della Roma con la doppietta.
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Mi dispiace per gli amici romanisti ma non è finita qui. Micheal Carrick firma il 6-0 poco prima del gol della bandiera di Daniele De Rossi. Roma non pervenuta e semplicemente in balia del Manchester United che quella sera ad Old Trafford trascende il semplice dominio calcistico. Il leggendario 7-1 è opera del subentrato Patrick Evra, parola fine ad una serata indimenticabile e tragica allo stesso tempo.
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Da quella sera il 7-1 entrerà nella storia delle disfatte della Roma, ma non solo Manchester United, anche Bayern Monaco (sempre in Champions) e Fiorentina sono riuscite in questa strana impresa. Vivere quella partita dagli occhi di un tifoso della Roma è qualcosa di indescrivibile, lo capiamo bene dalle parole del capitano giallorosso Francesco Totti a fine gara: "La sera più triste della mia carriera, sette gol in Champions non li avevo mai presi. Vorrei rigiocare questa partita, sono convinto che non finirebbe mai così".
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