"This is not football" urla Antonio Conte all'arbitro Proença alla fine del primo tempo, dopo la gelida nevicata che ha colpito Istanbul la sera precedente si sta giocando l'ultima partita dei gironi della Champions League 2013/2014 e a giocarsi la qualificazione sono la Juventus ed il Galatasaray. L'11 dicembre del 2013 passerà alla storia come una delle beffe calcistiche più evidenti della storia della massima competizione europea visto che siamo sicuri che, in condizioni normali, il risultato sarebbe stato ben diverso.
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Si gioca nel primo pomeriggio del giorno successivo ad una storica nevicata nella capitale turca, la squadra di casa si attrezza incredibilmente per rendere giocabile un campo devastato dal maltempo, con risultati decisamente discutibili. Al momento del fischio d'inizio una parte del campo sembra un campo di patate pronto alla semina e di grande calcio quella sera non se ne vedrà neanche l'ombra.
La squadra di Conte gioca una partita di tutto rispetto, spingendo e tenendo ben saldo il pallino del gioco tra i vari scivoloni ed errori condizionati del terreno di gioco. Nella ripresa la squadra di Mancini ci prova varie volte dimostrando di essere anche lei in partita. Il talento dei turchi quell'anno è davvero impressionante, tutti campioni da "il lupo perde il pelo ma non il vizio", davanti infatti insieme al solito Burak Ilmaz troviamo due mica da niente, Didier Drogba e Wesley Sneijder.
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Tevez e Vidal disegnano gioco e azioni pericolose, la Juventus sfiora il vantaggio col principino Claudio Marchisio ma la beffa è proprio dietro l'angolo. Nel finale da un rilancio, favorito dalle condizioni del campo, Drogba la spizza di testa lanciando Sneijder che davanti a Buffon non sbaglia e incrocia trovando il vantaggio. Cale il gelo non solo su Istanbul ma anche sulle speranze europee della vecchia signora, costretta così all'avventura in Europa League.
Una partita da dimenticare, non solo per i tifosi della Juventus, ma anche per gli amanti del calcio. Un campo al limite del ridicolo che ha mostrato tutte le inefficienze dell'organizzazione turca e l'inadeguatezza della UEFA. Giustamente Conte e la Juve a fine partita ebbero molto da recriminare ma ormai il novantesimo era scoccato e i campioni d'Italia avevano salutato la Champions. Detto questo i complimenti a Mancini e company sono pienamente meritati, hanno letto alla grande la situazione, hanno saputo adattarsi alle condizioni sfavorevoli per giocare e hanno ribaltato un pronostico che li vedeva spacciati.
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Dimenticare quella partita è praticamente impossibile, sopratutto se, come me, eravate usciti prima da scuola per godervela e avete assistito ad una messa in scena surreale. Una "Serata" indimenticabile di Champions, nel bene e nel male.
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