Il Mondiale 2021 di Formula 1 è appena iniziato, ma ha già catturato l’attenzione con il duello Verstappen-Hamilton. Ora bisognerà capire se questa battaglia sarà continuativa oppure solo un fuoco di paglia, nel corso di quella che dovrebbe essere (da valutare la curva epidemiologica) la stagione più lunga della storia, con ben 23 gare.
Le premesse sono di certo buone per Max Verstappen, vincitore del Gran Premio dell’Emilia Romagna e lontano da Hamilton solo di una lunghezza, peraltro data dal giro veloce ottenuto ad Imola dal britannico, altrimenti il conto sarebbe di 43 punti ciascuno. Un avvio così l’olandese non l’aveva mai avuto, visto il ritiro all’esordio in Austria lo scorso anno, partenza che poteva sembrare favorevole almeno nelle prime gare iridate, ma complice la poca affidabilità e una Mercedes senza rivali, il classe ’97 non è riuscito ad impensierire Hamilton.
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Questa stagione si è invece aperta con una certezza: la Red Bull si è avvicinata alle prestazioni in pista della scuderia anglo-tedesca, apparsa meno dominante rispetto alla passata annata e quindi più attaccabile. Adesso il dilemma riguarderà l’affidabilità soprattutto motoristica della monoposto del numero 33, per l’ultima stagione con un motore Honda: la casa nipponica lascerà per via delle problematiche date dalla pandemia, ma ha l’obiettivo di salutare la F1 nel migliore dei modi, magari con il raggiungimento del Mondiale.
Anche per quanto riguarda la Coppa Costruttori il discorso sembrerebbe più aperto del solito, con Bottas che fatica nel guidare la Mercedes di quest’anno e sempre più lontano dal team. Il finlandese è stato anonimo in Bahrain e di gran lunga insufficiente ad Imola, per quanto poi la dinamica dell’incidente con Russell lo assolva, vista la quasi completa colpa dell’inglese. In Red Bull invece, Perez, anche se non all’altezza nell’ultima uscita, potrà svolgere bene il ruolo di secondo pilota e portare ottimi punti per il team. Tutto dipenderà da che tipo di stagione riuscirà a costruire la Red Bull, sia in pista che fuori.
Intanto Verstappen è stato praticamente perfetto nelle prime gare ed ha sfruttato benissimo il raro errore compiuto da Hamilton, che sarà chiamato ad un’altra stagione pressoché impeccabile, perché quest’anno potrà contare veramente ogni singolo punto perso o guadagnato nei confronti dell’altro. Sono passati soltanto un paio di GP e già i primi della classe si sono incontrati e scontrati in pista, segno di come il 7 volte Campione del Mondo dovrà ricorrere a tutto pur di fermare questo giovane olandese così determinato.
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Ma Lewis saprà farlo? La domanda sorge spontanea non perché il numero 44 non sappia combattere, ma perché nelle recenti stagioni lo ha fatto poco. Le ultime battaglie vere e proprie per un Mondiale risalgono al 2016 con Rosberg e nel 2017 e 2018, seppur parzialmente, con Vettel. Nelle annate più recenti però, se si escludono singoli GP, il campionissimo non ha avuto grandi occasioni di far uscire il suo lato più aggressivo.
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Nel corpo a corpo ad Imola ha vinto Verstappen e Hamilton ne è uscito con un danno leggero all’ala anteriore, segno di come quello con l’olandese sarà un duello ruvido. Poi i protagonisti si sono anche punzecchiati un po’ con varie dichiarazioni e con il dialogo riguardo il contatto alla prima variante: Max ha dichiarato di non aver toccato Lewis, che lo ha corretto e ha invece affermato l’opposto. Prima ancora lo stesso pilota Mercedes aveva detto di aver apprezzato molto il duello nel corso degli anni con Vettel, come a sminuire il nuovo avversario.
Insomma sarà una grande battaglia che varrà sicuramente un Mondiale, se vari fattori lo permetteranno. Verstappen avrà la capacità di lottare testa a testa con Hamilton e la sua Red Bull motorizzata Honda lo abbandonerà prima o poi? La Mercedes ad un certo punto della stagione tirerà fuori prestazioni irraggiungibili oppure rimarrà questa? Lewis come si comporterà nei duelli in pista con il suo avversario? Risposte al momento non ve ne sono ma nel corso di questa avventura Mondiale arriveranno e saranno delle vere e proprie sentenze. Siamo solo all’inizio, per fortuna.
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