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Manchester City - Chelsea, la guerra del Britpop

Immagine del redattore: Tellurio MatteoTellurio Matteo

Aggiornamento: 30 mag 2021

L'Inghilterra degli anni '90 è un posto strano, il lascito della Iron Lady si sente ancora ma c'è tanta voglia di Europa nonostante qualcuno si è già reso conto che la cosa è destinata a durare solo fino ad un certo punto. Il grande football, quello vero, è pronto alla rivoluzione del 1992; ci sono pochi soldi quindi niente più First Division, nasce la Premier League, ben 29 anni prima della Superlega, del "il calcio è dei tifosi" e dei debiti miliardari. Ma gli anni novanta della Vecchia Albione sono tutt'altro che tranquilli anche dal punto di vista musicale.


God Save the Queen, la musica è una cosa british ma a inizio '90 sembra che lo Zio Sam si sia preso anche quella. Nel mondo domina il grunge e anche giustamente aggiungerei da quando a Seattle nel 1991 un gruppo capitanato dal biondo di nome Kurt scrive la storia del genere pubblicando Nevermind. In tutto questo dalla patria dei Beatles e dei Rolling Stones non sembra esserci nessuna risposta, almeno fino allo scoppio di una delle rivalità più sentite e stimolanti che il panorama musicale abbia mai visto. Il 14 agosto del 1995 vengono pubblicati contemporaneamente Country House dai Blur e Roll With It dagli Oasis, dando il via ufficialmente a quella che passerà alla storia come la "Battle of the Bands".

Quella tra Blur e Oasis non è stata solo una semplice rivalità musicale ma un vero e proprio scontro di culture. La classe operaia, l'Inghilterra dei sobborghi difficili, dell'alcool e della disoccupazione e della fuga da tutto questo, incarnata magistralmente dai fratelli Gallagher e dalle Manchester Vibes che si portano dietro contro la Middle Class di Londra, il suono più pulito e la faccia angelica di Damon Albarn e compagni.


In quel periodo lo scontro per la prima posizione in classifica era pari a quello per un derby calcistico. La domanda al pub più frequente era: "So mate, tu per chi tifi, Blur o Oasis?" perché in quel periodo bisognava schierarsi, non si intravedevano spiragli per un cessate il fuoco e, come spesso accade negli scontri tra civiltà, non c'è spazio per chi rimane in mezzo.


Questo scontro si è articolato in veri e propri duelli verbali al veleno con un sempre diplomatico Liam ad augurare l'AIDS al frontman dei Blur e un Demon Albarn che faceva di tutto per sottolineare la sua superiorità rispetto ai "bulletti" di Manchester. Ma insieme ai tafferugli a guadagnarci veramente da questa faida fu la musica. L'Inghilterra non solo ritornava il centro del mondo musicale ma lo faceva anche in grande stile, con due band strepitose che si facevano la guerra a colpi di capolavori. Sono gli anni di The Great Escape e Song 2, (What's the Story) Morning Glory? e di Liam che canta Wonderwall, e dove il livello musicale raggiunge il picco segnando definitivamente gli anni '90 e tutto quello che verrà dopo.


Nel 2021 parlare di questa rivalità coinvolgendo anche i diretti interessati (non Liam, lui non fa testo) sembra quasi anacronistico. Noel e Damon Albarn hanno ricucito un po' il loro rapporto, con il cantante dei Gorillaz che addirittura ha voluto ammettere la superiorità dei rivali (ma non ci crede nessuno). C'è però una piccola parte di quella storica rivalità che, a 27 anni di distanza, rischia di riuscire allo scoperto precisamente questa sera, in occasione della finale di Champions League tra Manchester City e Chelsea. Già perché da una parte abbiamo gli Oasis, i fratelli Gallagher per sempre City Blue, alla caccia della prima storica Champions, mentre dall'altra abbiamo i Blues, i londinesi Blur di Damon Albarn già campioni una volta pronti a fare lo sgambetto ai rivali di sempre. Ed ecco che magicamente torna un clima da anni '90, da Oasis contro Blur, da "I'm feeling Supersonic" contro "I feel heavy metal" ma soprattutto da vero derby inglese.


Quindi questa sera, consapevoli dell'importanza dello scontro tra ideali che andrà in scena a Oporto, quando incontrerete i vostri amici per vedere la partita davanti ad una sana pinta di birra sapete già cosa chiedere: "So mate, Blur or Oasis? City or Blues?"

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