Le migliori partite natalizie di sempre
- Eugeni Marco
- 23 dic 2020
- Tempo di lettura: 3 min
Nel mondo della pallacanestro oltreoceano esistono un numero indefinito di tradizioni che devono essere sempre rispettate, come se intorno al mondo NBA ruotasse una sorta di devozione assoluta verso la superstizione.
Fra le tante una delle più iconiche, ricordate e che gli spettatori aspettano maggiormente è quella riguardante le partite del giorno di Natale. Da sempre infatti in questa giornata di giubilo negli Stati Uniti vengono giocate alcune delle partite più attese dell'anno, e che nel corso degli anni hanno regalato tantissime emozioni.
Oggi andremo a ricordare insieme alcune partite del giorno di Natale che più di altre hanno fatto restare milioni di persone a bocca aperta ed incollate al divano.

Il momento di Scottie Pippen (Orlando Magic vs Chicago Bulls 1993)
La stagione 1993/1994 viene ricordata dal grande pubblico per essere la prima dei Chicago Bulls senza il loro leader Michael Jordan, che dopo la morte del padre aveva deciso prematuramente di abbandonare la pallacanestro. In quella stagione i giocatori della città del vento avevano logicamente trovato più difficolta del solito e al Christmas Day si trovarono davanti gli Orlando Magic di Shaquille O'Neal e Penny Hardaway, che alla loro prima stagione insieme si erano già imposti come una delle coppie più dominanti della lega.
Se c'era un uomo che più di tutti in quell'annata voleva dimostrare qualcosa, quell'uomo era Scottie Pippen. La spalla di MJ si era preso, dopo l'addio del suo amico e compagno, tutto il peso della squadra sulle spalle e nella partita di Natale contro i Magic lo dimostrò.
Giocò tutti e 48 i minuti e trascinò i suoi Bulls ad una grandissima vittoria contro i lanciatissimi ragazzi di Orlando. Il numero 33 mise a referto 28 punti, 8 rimbalzi e 6 assist, e insieme al buzzer-beater del rookie Toni Kukoc fu l'ago della bilancia per decretare la vittoria di Chicago.
La trilogia di Natale (Los Angeles Lakers vs Miami Heat 2004)
Tra il 2004 e il 2006 Miami e Los Angeles si sono sempre incontrate nel giorno della nascita di Gesù, e in tutte e 3 le occasioni (vinte sempre dagli Heat) hanno dato vita a partite memorabili, con quella del 2006 che ci ha consegnato probabilmente la miglior prestazione di sempre di Dwyane Wade.
Quella del 2004 rimane però la più bella, fu infatti la prima partita di Shaquille O'Neal con la maglia degli Heat, e per questo motivo l'aria respirata all'interno del palazzetto era la cosa più lontana possibile dal tipico clima natalizio. Tensione alle stelle, competitività ai massimi livelli con la sfida nella sfida fra i ex compagni O'Neal e Bryant che ci regalò una nottata indimenticabile, vinta però da Miami grazie ai 29 punti di D-Wade.
La rivalsa dei gialloviola (Boston Celtics - Los Angeles Lakers 2008)
Appena 6 mesi prima i Boston Celtics e i Los Angeles Lakers si erano ritrovati faccia e faccia alle Finals, ed erano stati i biancoverdi ad uscirne vincitori, portandosi a casa l'anello dopo 22 anni di attesa. Alla guida dei gialloviola durante quella cavalcata stoppatasi però ad un passo dalla gloria ci fu il leggendario Phil Jackson, che l'anno dopo tentò ancora l'assalto al titolo, nonostante l'impressionante score dei Celtics.
La squadra di Doc Rivers infatti arrivò alla sfida di Natale contro i rivali di sempre dopo aver vinto consecutivamente le ultime 19 partite. Quella sera però, in una nottata che ha fatto il pieno di magia, Phil e i suoi uomini riuscirono stoicamente a portarsi a casa la vittoria guidati dal solito Kobe Bryant e dal nuovo arrivato Pau Gasol, l'innesto che a fine anno risultò decisivo per la vittoria dell'anello, il numero 10 per Phil Jackson e il quindicesimo per la franchigia.
Il ritorno del Re (Cleveland Cavaliers - Miami Heat 2014)
Dopo 4 stagioni all'American Airlines Arena, Lebron James decise di ritornare dove tutto era iniziato, a Cleveland, Per questa la lega pensò bene di programmare per il giorno di Natale il ritorno a Miami del 4 volte MVP. Dopo un pre-partita nel quale gli Heat resero omaggio all'uomo che li rese grandi, una volta alzata la palla a due non ci fu più spazio per i sentimenti.
La squadra guidata da Dwyane Wade aveva infatti lo spasmodico bisogno di sentirsi grande e competitiva anche senza Lebron James, e fu protagonista di una delle migliori prestazioni di sempre. Guidati oltre che da D-Wade anche da Luol Deng, i ragazzi di coach Spoelstra annichilirono i nuovi Cavaliers, che non poterono fare altro se non cadere di fronte ai colpi dell'armata della Florida.
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