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La Ferrari ha bisogno di pazienza

Barbuzzi Giacomo

Nei giorni successivi al Gran Premio di Spagna si è parlato parecchio dello scambio di pareri tra Binotto e il telecronista della F1 di Sky, Carlo Vanzini. Questo ha, ovviamente, messo al centro del discorso le prestazioni della Ferrari, scuderia in netto miglioramento rispetto alla passata stagione. Gli uomini di Maranello hanno riportato la Rossa a ritmi accettabili e le prestazioni della monoposto si sono decisamente alzate, ma per molti vedere il team più rappresentativo della F1 non lottare per il titolo e neanche per la vittoria di un singolo GP non è accettabile, neppure dopo un Mondiale 2020 da “mani nei capelli”.


La tifoseria Ferrari è a dir poco pretenziosa e abituata ad aspettarsi sempre il massimo, ma può permettersi questo atteggiamento? Probabilmente no, considerato anche il livello degli avversari e quasi un quindicennio privo di titoli. Se nel calcio ci sono società storiche che sono chiamate a provare a vincere ogni anno, nella Formula 1 è proprio la Ferrari ad essere posta su questo piano, ma bisogna essere realisti. Gli sviluppi applicabili alle monoposto sono parecchio limitati e quindi non permettono grandi rivoluzioni tecniche, soprattutto da un GP all’altro. Ecco perché la Scuderia di Maranello punta tanto al cambio di regolamento in vigore dal prossimo Mondiale, che vedrà le macchine subire delle evoluzioni radicali e, chissà, portare ad un rimescolamento delle forze in campo.

Nel frattempo però, bisogna comunque lavorare per il Campionato 2021 e fare sì che la Rossa torni ad un livello perlomeno accettabile, ovvero quello di terza o quarta scuderia. L’inizio è stato buono e, soprattutto in qualifica, la macchina sembra essere abbastanza veloce, sintomo di come le problematiche dell’anno scorso legate al motore sembrerebbero acqua passata. C’è anche da considerare poi il ritmo degli avversari, con una McLaren decisamente in forma e apparentemente davanti alla Ferrari in termini di prestazioni e, inoltre, figlia di un 2020 comunque ottimo e migliorata dal passaggio al motore Mercedes.


Insomma, questa stagione dovrà rappresentare il rilancio delle aspettative del Cavallino Rampante, prima del 2021 nel quale avverranno grandi rivoluzioni al regolamento, che ovviamente non significheranno vittorie assicurate.

Un altro problema della Ferrari sono state le aspettative: essere la squadra più blasonata porta anche a questo, ma nel corso delle ultime stagioni abbiamo assistito ad un aumento ingiustificato delle pretese di tifosi e media, che addirittura sembravano porre la Rossa come la rivale principale della Mercedes, ruolo che ha interpretato, in maniera un po’ discontinua, soltanto nel 2017 e 2018. Questo per evidenziare come in realtà, piaccia o non piaccia, la Ferrari sta faticando nel ricoprire quella figura di antagonista al team capitanato da Toto Wolff, a maggior ragione dopo un 2020 da cancellare del tutto.


Quindi anche le scuderie storiche meritano pazienza e necessitano, ogni tanto, di abbassare le aspettative. In primis coloro che lavorano per la Rossa hanno voglia di vincere e primeggiare, ma è impossibile pensare di ottenere determinati risultati dall’oggi al domani o senza momenti di difficoltà e questo a Maranello sembrano averlo capito. Il Mondiale 2021 è appena iniziato e tutto ciò di cui ha bisogno la Rossa è la fiducia, perché in un mondo come quello della Formula 1 è giusto vivere stagioni di ricostruzione o di ripartenza e, fa strano dirlo, questo vale anche per la Ferrari.

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