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La dietrologia nei 100 punti di Wilt Chamberlain

Immagine del redattore: Eugeni MarcoEugeni Marco

Aggiornamento: 3 mar 2021

Nel lontano 2 marzo 1962, esattamente 59 anni fa, con la maglia degli allora Philadelphia Warriors Wilt Chamberlain fu protagonista di quella che molti considerano una delle più grandi prestazioni nella storia della pallacanestro. Infatti in una normalissima serata di marzo ad Hershey, Pennsylvania, il 4 volte MVP riuscì a mettere a segno100 punti, una cifra storica per l'epoca ed un record tutt'ora intatto, con il solo Kobe Bryant che una volta tentò di avvicinarsi a tale cifra ma che si dovette fermare a quota 81in una partita del 2006 contro i Toronto Raptors.


Per poter comprendere a pieno la grandezza di tale atleta prendiamo spunto da un nostro vecchio articolo, nel quale lo definivamo con questi termini: " [...] un predecessore del giocatore moderno, con un fisico statuario che lo renderebbe fuori dalla norma ancora oggi, unito ad un'agilità ed una tecnica sopraffine. Per far capire la portata del suo talento la lega fu costretta a cambiare delle regole per ridurre la sua onnipotenza, infatti venne allargato il pitturato, la zona nella quale non si può rimanere oltre 3 secondi quando si è in attacco, e venne impedito di intercettare la palla mentre è in volo verso il canestro, una sua specialità data la sua elevazione e la sua altezza."


Un giornata storica che da allora è rimasta impressa nella mente di qualunque appassionato di basket, soprattutto perché questa prestazione ha dimostrato ancora una volta l'onnipotenza del 2 volte campione NBA rispetto ad ogni altro giocatore della sua epoca, intorno alla quale però aleggia una sorta di alone di mistero ed incertezza. La lontananza temporale con l'accaduto e le poche informazioni ormai rimaste infatti hanno portato più di qualcuno a dubitare di quella cifra, ma soprattutto a sminuire la prestazione di Wilt Chamberlain, in quanto ancora oggi molto hanno definito quella partita contro i New York Knicks una "farsa".

Non una farsa nel vero senso della parola, chi cerca di dare spiegazioni di questo tipo è completamente fuori strada, non c'è la benché minima prova che le due squadre si fossero messe d'accordo prima dell'inizio della partita. Una volta cominciata la partita però e capito quanto Wilt quella sera fosse in grado di riscrivere la storia di questo sport, qualcosa è cambiato.


Quello che molti contestano è che Chamberlain sia riuscito ad arrivare a tale cifra grazie ad una squadra che nell'arco di tutta la partita ha avuto come unico obiettivo quello di farlo arrivare in tripla cifra, con i suoi compagni che hanno deciso di passare a lui la palla piuttosto che tentare loro il tiro, anche in situazioni nelle quali non era la scelta migliore. Nell'arco di tutta la partita Chamberlain ha tirato 63 volte, un numero incredibile considerando che poche volte ci sono stati giocatori che hanno superato quota 40. Inoltre molte fonti autorevoli raccontano di come nell'ultimo quarto i Warriors abbiano cercato il più possibile di fermare il cronometro, commettendo sistematicamente fallo. Dinamica che più di tutte desta sospetto nella mente di molti è che sempre negli ultimi 12 minuti il coach dei Knicks mise in campo le seconde linee, che nell'ultima frazione di gioco commisero molti falli, come dimostrano i 32 tiri liberi concessi a Chamberlain quella sera. Insomma, da questo racconto emerge forse una visione forse eccessivamente utopistica, secondo la quale tutti volessero il record. Per quanto alcune dinamiche, specie quella secondo la quale ogni tiro dovesse essere fatto da Chamberlain, trovano più di una conferma, sia fattuale che logica, resta il dubbio riguardo la volontà di una squadra fatta da atleti professionisti di subire 100 punti da un solo giocatore, in quanto per molti (se non per tutti) sarebbe vista come una grandissima umiliazione.

Da parte dell'ex cestista però non c'è mai stata una conferma, ed anzi l'uomo che si narra abbia avuto più di mille donne ha raccontato come New York cercasse di tenere palla il più possibile e addirittura evitasse di andare al tiro, spaventata dalla possibilità che Wilt potesse prendere palla a rimbalzo ed andare a fare canestro. Una paura ben fondata dato che parliamo di un uomo che è riuscito a far registrare la cifra record di 55 rimbalzi in una singola partita.


Vero o no che sia quello appena descritto, tutto questo mistero intorno alla leggendaria prestazione del numero 13 non fa altro che conferire maggiore epicità all'accaduto e incide ancor più prepotentemente nella roccia il suo nome e la sua "legacy":


Per onor del vero però va detto che se nella storia della pallacanestro avremmo dovuto scegliere un uomo in grado di realizzare 100 punti in una sola partita, quell'uomo sarebbe stato proprio Wilt Chamberlain, senza tanti giri di parole il giocatore più dominante che abbia mai calcato un parquet. E caso vuole che sia stato proprio lui.


"In una NBA ancora acerba, lui era già un albero pieno di frutti."

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