Il primo sportivo diventato icona pop
- Eugeni Marco
- 17 feb 2021
- Tempo di lettura: 4 min
Da alcuni anni, grazie all'esponenziale crescita dei social network e l'attenzione mediatica riservata loro gli sportivi di tutto il mondo hanno assunto un ruolo ben più grande di semplici atleti, essendo diventati delle vere e proprie icone in grado di influenzare quasi ogni aspetto della vita di tutti i giorni, specialmente il campo della moda o più in generale quello degli ultimi trend.
Avendo ormai trasceso il semplice e ormai antiquato concetto di atleta professionista, mai come ora gli sportivi di quasi tutte le discipline hanno un peso così importante all'interno della società e della quotidianità, diventando dei punti di riferimento come lo sono stati (e sono tutt'ora) per esempio cantanti e musicisti, che per tantissimi anni sono stati il modello da seguire per molti, specie i giovani.
Ma chi è stato il primo sportivo in grado di essere molto di più di quello che fino ad allora erano stati tutti gli altri? Chi è riuscito ad essere molto di più di un semplice atleta a livello mediatico? La risposta è Michael Jeffrey Jordan.

Il ragazzo proveniente dalla North Carolina è riuscito nella sua carriera ad essere il personaggio più importante dell'intera lega sia dentro che fuori il campo. Delle sue gesta mentre calcava i parquet di tutta America non c'è bisogno neanche di parlarne. Bastano le immagini ed i ricordi per far riaffiorare nella nostra mente alcuni dei momenti più epici che hanno coinvolto l'ex giocatore degli Chicago Bulls: il "Flu Game" alle Finals del 1997, "The Shot" contro Utah sempre alle Finals, i 69 punti contro i Cleveland Cavaliers. Questa però è storia nota e fa parte del naturale percorso dei giocatori destinati a restare nella storia di un determinato sport.
Come accennato preliminarmente ciò che ha reso Michael Jordan quello che è oggi è stato essere una vera e propria icona fuori dal contesto cestistico. Partendo dalla nascita delle Air Jordan MJ è stato in grado di elevare il concetto di "signature shoes", cioè delle scarpe personalizzate su misura per un determinato atleta, conferendo ad un marchio un'aura di iconicità mai avuta prima. Dal mondo delle calzature è poi nato tutto il mondo Jordan che si è poi esteso ad ogni tipo di capo di abbigliamento e non solo. Solamente la semplice idea dietro al logo rende a pieno il concetto che stiamo esprimendo: semplice ma immediatamente riconoscibile.
La grande opera di marketing dietro la sua figura a quasi 20 anni dal suo ritiro sta solo incrementando la popolarità e l'importanza a livello mondiale di ogni cosa o situazione riconducibile a lui. Il mercato del reselling dietro le calzature Jordan per esempio è un mondo in continua evoluzione che sembra ben lontano dal tramontare.
Anche se forse la mossa pubblicitaria più geniale che lo ha riguardato è stato il famosissimo spot che recitava "Be Like Mike", nato in occasione di una collaborazione fra il cestista e Gatorade. Funzionò così tanto perché per molti il sogno proibito era proprio quello, essere come il loro idolo. Questo perché, con non poche ombre, oltre ad essere un vero trendsetter e figura di spicco in campo era quel tipo di giocatore che dava tutto e che pretendeva il massimo dai suoi compagni. Talento, costanza e voglia di vincere: la formula perfetta per diventare una leggenda.
Altro tassello che ha prepotentemente contribuito a creare la leggenda di "His Airness" è stato sicuramente l'aver preso parte a "Space Jam". In un periodo nel quale il basket americano era uno sport popolare ma non assolutamente ai livelli odierni, specialmente nel vecchio continente, quel film ha definitivamente fatto conoscere al mondo intero la figura di Michael Jordan. Nel 1996, in pieno periodo del secondo three-peat e nel quale la sua legacy a livello cestistico si stava definitivamente affermando, grazie alla pellicola della Warner Bros è potuto entrare anche nelle case di chi non seguiva il basket o addirittura lo sport in generale. Quello forse è stato il punto di svolta, il momento che ha reso l'ex Bulls uno dei personaggi più riconoscibili del mondo, al pari o forse anche più di altre icone dello sport come Muhammad Alì.
Sempre riguardo la sfera dell'intrattenimento anche l'uscita del documentario "The Last Dance" ha giocato un ruolo importantissimo nel dare seguito all'opera di beatificazione del numero 23, ed ha mostrato ancora una volta quanto ogni cosa che graviti intorno alla sua figura possa essere rilevante. Le scarpe indossate da MJ durante le riprese, presenti in edizione limitata, hanno raggiunto appena dopo l'uscita ufficiale della serie prezzi incredibili, solo perché lui in quel momento le stava indossando.

In tutto questo però ha giocato un ruolo chiave anche il carattere ed il modo di essere del 6 volte campione NBA. In ogni cosa che faceva Michael sembrava avere sempre la situazione in mano, sia in campo che fuori aveva la capacità di dimostrarsi un leader, anche nei piccoli gesti o in quelli più bizzarri. Aneddoto che calza a pennello con quanto appena detto è quello raccontato a più riprese da Federico Buffa, il quale racconta che un giorno Michael, recatosi a casa di amico, era andato a sbirciare nella scarpiera per scoprire quali scarpe indossasse di solito. Una volta appreso che non fosse presente neanche un paio di Air Jordan decise di rompere tutte le scarpe, per poi andare dal suo amico e dire: "Da ora in poi tu indosserai solo Air Jordan, basta che tu mi dica la taglia e potrai averne quante vuoi".
Per concludere, ciò che ha lasciato e sta lasciando tutt'ora Michael Jordan all'umanità è un qualcosa di indescrivibile e difficilmente ripetibile, essendo riuscito certe volte ad essere ricordato più per la sua grandezza extra-basket che non per le giocate sul parquet dimostrando, come se ce ne fosse bisogno, di essere a tutti gli effetti l'icona più importante nella storia dello sport, ma soprattutto una delle personalità maggiormente riconoscibili nell'intera storia dell'umanità.
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