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Il pomeriggio da villain di Emmanuel Adebayor

Immagine del redattore: Tellurio MatteoTellurio Matteo

Il calcio moderno ci ha spesso insegnato che il concetto di "fedeltà" si muove in confini molto labili rispetto a qualche anno fa. Soprattutto in Premier League, dove le radici storiche dei club affondano in decenni di sfide agguerrite (nel vero senso della parola), un cambio di casacca, un'intervista al veleno contro una ex squadra, possono infuocare dal nulla intere rivalità.


Un esempio lampante è quella recentissima tra Manchester City e Arsenal, nata da un gesto ormai storico in una partita di 12 anni fa. Siamo all'Ethiad Stadium di Manchester ed è il 12 settembre del 2009, ovvero il giorno in cui Emmanuel Adebayor corse per tutto il campo per salutare i tifosi dell'Arsenal.

Tra l'attaccante togolese e i gooners non è mai scattata la scintilla ma comunque dopo tre anni a Londra partire e accasarsi nella sponda blu di Manchester (e più tardi addirittura agli Spurs, ma questa è un'altra storia) non è piaciuto molto. Aggiungiamo pure che il 2009 è uno dei primi anni in cui, l'effetto della nuova dirigenza dei citizens inizia a farsi sentire, capiamo subito che l'astio pre-partita dei tifosi dell'Arsenal, da sempre critici verso l'ascesa di nuovi club guidati dal denaro di ricchi proprietari stranieri, ha ormai raggiunto il punto di non ritorno.


Il match in se è anche una bella partita ricca di gol e tante giocate interessanti, il vero protagonista però è senza dubbio il grande ex. In 90 minuti pochi al mondo sono riusciti in quello che Adebayor riuscì a combinare in quel pomeriggio inglese, un vero villain fumettistico deciso a far infuriare ogni gooner sulla faccia della terra, il vendicatore di se stesso pronto a colpire i suoi ex tifosi.

Il pomeriggio di Emmanuel inizia subito con una bella tacchettata in volto a Robin Van Persie, camuffata neanche troppo bene. Non contento della prima malefatta al minuto numero 80, su palla magistrale di Wright-Phillips e dormita pesante della retroguardia gunners, segna il gol del 3-1 e scrive la storia del trash talking. Dopo il gol qualcuno potrebbe anche chiedersi se esultare oppure no al primo incontro con una ex squadra, di sicuro non uno come Emmanuel Adebayor.


Corsa per tutto il campo, scivolata arrogante sotto lo spicchio riservato ai tifosi dell'Arsenal e aria di sfida rivolta ai suoi contestatori, così Adebayor decise di scrivere una pagina della storia moderna della Premier League e creare una nuova rivalità tra Arsenal e Manchester City. La risposta dei tifosi ospiti è abbastanza prevedibile, insulti, bicchierate, quello che sembrerebbe un pezzo dell'Ethiad Stadium e vari tentativi di andare a "parlargli" face to face.


Fortunatamente in Inghilterra di situazioni delicate riguardo i tifosi ne sanno abbastanza e la cosa rimane incredibilmente li se non per il fatto che da quel pomeriggio di settembre (e probabilmente fino alla fine dei suoi giorni), nel quartiere londinese dove si gira in sciarpa biancorossa, il signor Emmanuel Adebayor può vantare la prestigiosa posizione di indesiderabile numero uno.

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