Il destino di Valtteri Bottas sembra ormai segnato e, molto probabilmente, questa sarà l’ultima stagione del finlandese alla guida della Mercedes. Non c’è ancora nulla di ufficiale, ma una sua permanenza sarebbe veramente sorprendente, considerata la fatica che sta facendo quest’anno.
A Baku, bisogna dirlo, la scuderia Campione del Mondo in carica ha avuto grandi difficoltà, però Hamilton è comunque riuscito ad ottenere il secondo miglior tempo in qualifica e a mettere un po’ di pressione alle Red Bull, fino al suo errore alla ripartenza. Molti hanno scherzato dicendo che alla fine Bottas è finito davanti al compagno di squadra, ma questo se vogliamo evidenzia ancora di più la situazione del finlandese, che per vincere il duello con Hamilton ha avuto bisogno di un suo rarissimo errore.
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In generale la seconda guida Mercedes non ha mai deluso troppo nelle passate stagioni, perché ha sempre dato la sensazione di andare al massimo e di non essere semplicemente al livello del suo compagno di team, ovvero un mostro di velocità dotato di una mentalità fuori dal comune. Dunque da Bottas nessuno si è mai aspettato una vera e propria lotta per il Mondiale Piloti ed è anche su questo che ha puntato la Mercedes, su un pilota che portasse a casa punti preziosi per la Coppa Costruttori e che non impensierisse Hamilton nel cammino iridato.
Dal canto suo, il finlandese qualche volta ha avuto modo di brillare battendo il rivale interno, ma pur sempre mantenendosi ad una distanza di punti tale da non mettere a rischio la vittoria finale di Hamilton e soprattutto, Bottas, nella sua esperienza in Mercedes, ha quasi sempre avuto monoposto di gran lunga superiori alla concorrenza e ha quindi potuto contare molto sulla potenza della macchina.
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Quest’anno la musica sembra essere cambiata, vista la competitività della Red Bull e, di conseguenza, a fare la differenza è stato più volte il pilota. Ecco dunque le difficoltà del numero 77, che come sapevamo non ha quel guizzo tipico dei grandi campioni, pur essendo molto valido, come dimostrato soprattutto negli anni in Williams.
In questi casi poi subentra anche la sfortuna, come nel caso dell’incidente ad Imola (dove però bisogna sottolineare che il finlandese era in lotta per la decima posizione), oppure l’imprevisto prima dell’ultimo GP, quando Bottas non è potuto partire nell’orario indicato per un problema in aeroporto. Insomma, il finlandese non sembra essere un pilota capace di trovare la scintilla, ma da invece l’impressione di annegare un pochino nelle difficoltà e, in questa stagione così tirata, conterà molto la costanza delle seconde guide.
Infatti a Baku Perez è stato fenomenale nel trovarsi lì quando Verstappen è stato colpito dalla sfortuna, andando poi a vincere anche con un po’ di buona sorte, visto l’errore di Hamilton alla ripartenza. Il probabile addio di Bottas alla Mercedes non deve però essere sottovalutato: gli equilibri in un team sono molto fragili e cambiare una pedina è molto rischioso, soprattutto se Wolff dovesse decidere di puntare su Russell. Il britannico non si presenterà per un ruolo secondario, ma vorrà far vedere di che pasta è fatto e sfidare Hamilton. Insomma, Valtteri Bottas forse non avrà più in mano il suo destino, ma a quanto pare peserà ancora su quello della Mercedes.
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