Girava tempo fa una pubblicità della famosa marca col logo dello Swoosh che recitava sui cartelloni di tutta Europa: "Italy's goalkeeper: easiest job in Europe". Ora, sul cartellone c'era raffigurato il più grande difensore della storia del calcio (specifico per i profani Paolo Maldini), ma le difese si fanno a coppie e insieme a Paolo per lungo tempo c'è stato un altro italiano, nato a Roma nel 1976, Ministro della Difesa e capitano del governo Sven-Göran Eriksson, colonna del Milan e della nazionale italiana, semplicemente Alessandro Nesta.
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Scoperto dagli scout della magica, Alessandro finì alla Lazio per via del padre, tifoso biancoceleste fino al midollo. Accompagnato dal numero 13 che non lascerà mai, esordì a 18 anni con la Lazio di Zoff, iniziando come riserva ma guadagnandosi sempre più spazio ogni stagione. Nella stagione '97-'98 porta la Lazio alla vittoria in Coppa Italia grazie proprio ad una sua rete in finale contro il Milan. Meno fortunata invece la finale di Coppa Uefa, nella quale la Lazio deve arrendersi all'Inter del Fenomeno. Nella stagione successiva è colpito da un brutto infortunio ma, al rientro, diventa il capitano dei biancocelesti e guida i suoi ad un rocambolesco secondo posto. Da lì in poi però la Lazio vincerà i suoi primi due trofei internazionali ed infine nel 2000 arriverà anche la gioia sportiva più grande con le Aquile. La Lazio di Sven-Göran Eriksson riesce a portarsi a casa il prestigioso double, Scudetto e Coppa Italia.
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A causa di problemi finanziari però, Nesta è stato costretto a lasciare la sua squadra per accasarsi al Milan. L'avventura rossonera non poteva iniziare in maniera migliore, quell'anno il Milan vincerà la Champions League nella incredibile finale di Manchester contro la Juventus e anche una Coppa Italia. Nonostante la cocente delusione di Istanbul contro il Liverpool, Nesta riuscirà a rifarsi nella indimenticabile finale di Atene proprio contro i Reds. Un'esperienza ricca di vittorie quella al Milan, vissuta al fianco di Paolo Maldini, in quella che è probabilmente la coppia di centrali più forte della storia del calcio. Alla fine della lunga avventura a Milano Nesta ha collezionato ben 3 Scudetti, 2 Champions League, 2 Supercoppe Italiane, una Coppa Italia e una Coppa del Mondo per Club. Inutile specificare che anche con la nazionale italiana è stato grande protagonista, in un periodo in cui a difesa c'erano Maldini, Cannavaro, Materazzi, Zambrotta e Grosso la vittoria del Mondiale nel 2006 appare quasi fisiologica. Nesta infine ha concluso la carriera oltreoceano, vincendo addirittura anche a Montreal. Successivamente è diventato anche allenatore, inizialmente a Miami poi in Italia, prima a Perugia ora invece a Frosinone.
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Sulle doti calcistiche di Nesta c'è poco da dire, incredibile. Veloce, forte fisicamente, senso della posizione e dell'anticipo superiori ai comuni mortali, dotato nel gioco aereo e impeccabile nei tackle, un mostro. Un vero difensore moderno, dotato non solo di caratteristiche difensive imbarazzanti ma anche di impostare con precisione ed eleganza.
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La coppia Nesta-Maldini rimarrà per sempre impressa nella mia mente. Il mio amore per il calcio è nato proprio nei loro anni di dominio e non potrò mai scordare il senso di frustrazione e ammirazione che provavo nei loro confronti da tifoso avversario. La leggenda delle difese italiane nel mondo e il prototipo di difensore centrale perfetto passa per loro due, due mostri sacri della difesa, due icone indiscutibile della storia del calcio.
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