La scorsa settimana si è corso il Gran Premio di Monaco, appuntamento che nell’ultima stagione non si era disputato, vista la situazione dettata dalla pandemia. La gara, siccome è stata la quinta di questo Campionato Mondiale, ci ha fatto capire qualcosa in più dello stato di forma di piloti e team. Le difficoltà ad ottenere risultati di chi ha cambiato scuderia rispetto alla passata annata sono state palesi, ma comunque a Monaco la musica è leggermente cambiata, visto che alcuni “nuovi piloti” hanno fatto decisamente meglio dei rispettivi compagni di squadra.
Fino ad ora chi è apparso più in forma nella nuova avventura è stato Sainz, sempre dietro a Leclerc in gara ma comunque molto vicino al monegasco, sia il sabato che la domenica. Nell’ultimo weekend il risultato è stato per la prima volta ribaltato nella corsa, poiché ovviamente lo spagnolo è arrivato davanti al suo compagno di scuderia, visto il ritiro prima del via del numero 16. Ciò che ha colpito è stata però la solidità del figlio d’arte, che ha corso da pilota concreto qual è, portando a casa il suo primo podio in Ferrari. In Red Bull Sergio Perez è stato un po’ altalenante, figurando comunque meglio dei precedenti piloti affiancati a Verstappen. Il messicano ha avuto difficoltà soprattutto il sabato in qualifica, mentre in gara è andato decisamente meglio, rimontando spesso e portando a casa punti importanti per il Mondiale costruttori. Manca ancora però la sua presenza sul podio.
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In McLaren invece, le cose per Ricciardo stanno andando male, visto che è quasi sempre stato battuto da Norris sia in gara (unica eccezione in Portogallo) che in qualifica ed ha guadagnato soltanto 24 punti, contro i 56 del compagno di squadra. In Aston Martin Sebastian Vettel non è partito bene, ma progressivamente ha migliorato le proprie prestazioni, fino ad arrivare alla grandissima gara condotta a Monaco, dove è arrivato quinto davanti a Gasly e soprattutto Hamilton. Il confronto con Stroll vede il canadese avanti 3-2 sul tedesco sia in qualifica che in gara, ma il divario è stato accorciato proprio nelle ultime uscite, tant’è che in classifica piloti il 4 volte Campione del Mondo, proprio col risultato di Monaco, ha sorpassato il suo diretto rivale. Fermo restando che ci si aspettava molto di più dalla macchina, grande delusione della stagione.
La nuova Alpine ha trovato tutto sommato buone prestazioni e, in maniera inaspettata, Ocon non ha praticamente mai perso il confronto con Fernando Alonso, sempre indietro in gara. Che lo spagnolo non fosse un gran qualificatore lo si sapeva, ma il gap mostrato la domenica è sorprendente e il divario di punti eccessivo: 12 contro 5, per un team che difficilmente riesce a portare una delle due monoposto sopra la nona posizione.
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Per finire, la situazione in Alpha Tauri. Nella scuderia di Faenza, dopo un inizio promettente, il rookie Tsunoda è caduto in qualche difficoltà di troppo e a prevalere è stato l’ultimo vincitore di Monza, ovvero Pierre Gasly. Il francese ha dimostrato ancora una volta di avere grande talento e sta smentendo sempre di più la Red Bull ed Helmut Marko, sempre troppo frettolosi nel cambiare piloti. Ovviamente queste difficoltà dei nuovi arrivati sono dovute ai pochi giorni di test concessi all’avvio di quest’anno, soltanto 3 per la stagione 2021, ovvero un giorno e mezzo per pilota. Senza contare poi gli imprevisti e la poca attendibilità della pista per condizioni climatiche o simili.
Ad ogni modo 5 gare sono già un qualcosa di significativo per cominciare a fare delle analisi e dei bilanci, ricordando sempre che la stagione è lunga ed anzi, sarà quella con più gare nella storia della Formula 1, quindi tante cose potranno ancora cambiare. A cominciare dal confronto col proprio compagno di squadra, che è il primo avversario di ogni pilota.
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