Se negli ultimi 9/10 mesi avete giocato almeno una volta ad Ultimate Team su Fifa 20, il nome di Kevin Mbabu non vi sarà assolutamente nuovo, essendo con la sua velocità e fisicità uno dei terzini più "buggati" di tutti (termine usato per descrivere un giocatore molto più forte rispetto alle statistiche in gioco). Oltre a ciò il talento svizzero è uno dei terzini più interessanti di tutto il panorama europeo, che a 25 anni è arrivato ad un punto di svolta della sua carriera.
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Nato a Chene-Bourgeries si approccia al professionismo con la maglia del Servette nel 2012, a soli 17 anni, dopo solo una stagione passa al Newcastle e neanche maggiorenne viene catapultato nel calcio dei grandi, in Premier League, con un numero esiguo di partite disputate e poca esperienza alle spalle. Arrivato a Newcastle però viene mandato a giocare con la "development squad", la nostra Primavera, e senza aver mai debuttato in prima squadra si infortuna nell'estate 2014. Nel febbraio 2015, pienamente arruolabile, viene mandato in prestito ai Rangers, ma tornerà in Inghilterra a fine stagione senza aver disputato neanche una partita in terra scozzese a causa del riacutizzarsi dei problemi fisici.
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Nella stagione 2015-2016 a causa dei vari infortuni tra i titolari, il coach del Newcastle Steve McLaren lo fa esordire in prima squadra contro la Sheffield in Capital One Cup, mentre pochi giorni dopo in Premier entra per la prima volta contro il Chelsea. Dopo queste 2 prestazioni, soprattutto la seconda, togliere a Kevin il posto sulla fascia destra diventa impossibile per chiunque, fino a quando non arriva l'ennesimo infortunio che lo costringe a saltare il resto della stagione. La squadra inglese inizia ad avere dei dubbi sul giovane, non riguardo il talento ma sulla sua fragilità fisica, e nell'estate 2016 lo manda in prestito ai Young Boys, nei quali trova spazio, continuità e fiducia, venendo acquistato nel 2019 dal Wolfsburg. Mbabu finalmente ha ora per le mani, a 24 anni, l'occasione di tornare nel calcio che conta e dimostrare di poter reggere fisicamente i ritmi dei grandi indossando la maglia con il numero 19, in onore di Junior Malanda, giovane difensore del Wolfsburg scomparso a soli 21 anni.
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In questa stagione con la maglia tedesca è arrivata la consacrazione, dotato di un fisico imponente ed atipico rispetto ai canoni del terzino d'oggi, è conosciuto anche per la sua grandissima velocità nonostante sia alto 1 metro e 85 centimetri. Ancora un po' indietro in fase difensiva, non riesce ad avere delle letture tempestive e soffre attaccanti che lo costringono a fare delle diagonali, ma l'esperienza tedesca lo sta comunque formando sotto questi punti di vista e nel giro dei prossimi 2-3 anni, quando avrà 28 primavere nel pieno della maturità per un calciatore, potrà puntare a vestire la maglia di un top club europeo. Non rappresenta il prototipo del terzino che molti allenatori cercano, non imposta come un Alexander-Arnold o un Marcelo, ma pochi sono dotati della sua forza, ciò lo rende il difensore laterale ideale per certe squadre molto fisiche, una su tutte l'Atletico Madrid.
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