La mitologia greca ha sempre narrato dell'esistenza di giganti, chiamati Ctoni, portati per la prima volta sulla Terra da Eurinome per vigilare sui Titani esiliati da Zeus. Secondo alcuni nel 1985 a Candia, una piccola cittadina dello stato ellenico, un nuovo gigante, millenni dopo, è arrivato nel nostro mondo. Date il benvenuto a Georgios Samaras.
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Cresciuto calcisticamente nell'OFI Creta, squadra nella quale militava anche il padre, ritiratosi nel 1996, a soli 15 anni il suo talento viene subito notato fuori dalla madre patria e viene portato in Olanda dall'Heerenveen, con il quale esordisce in prima squadra a 17 anni, segnando 3 gol nelle prime 4 partite, tutte da subentrato. Il greco da qui in poi mostra tutto il suo talento cristallino e in 4 stagioni con gli olandesi, con i quali resterà fino al 2006, praticamente un ragazzino, riesce a mettere a segno 30 gol in 100 partite, tra le quali una tripletta a soli 20 anni e un paio di gol molto pesanti in Coppa Uefa. E' il momento del grande salto nel calcio che conta, e nell'inverno del 2006 viene acquistato dal Manchester City.
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Arrivato ai Citizens per 6 milioni di sterline (ancora una squadra di media classifica prima dell'arrivo dello sceicco Mansour), diventa il giocatore greco più pagato della storia e nella seconda parte della stagione mette a segno 5 gol in 16 partite. La seconda stagione è però un disastro, viene criticato apertamente dalla tifoseria e dal tecnico Pearce di non essere abbastanza bravo per la Premier League, di non essersi adattato al calcio inglese, e chiude la stagione con 6 gol in 41 partite. L'anno seguente arriva sulla panchina del City Sven-Goran Eriksson che lo mette prima fuori rosa e poi lo relega ad ultima scelta in attacco dietro a Bojinov e Rolando Bianchi. Nel gennaio 2008 cambia maglia e si trasferisce in prestito in Scozia e firma con il Celtic
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Come raccontato nel primo episodio di questa rubrica con Shinsuke Nakamura, con i quadrifogli diventa leggenda. Nei 6 mesi prima della fine della stagione sigla 6 reti, che gli valgono la convocazione ad Euro 2008, e sempre quella estate viene riscattato dal Celtic. Resta in terra scozzese per 7 anni, gli viene data la fascia di capitano della squadra nel 2011, riuscendo a vincere 4 campionati e a diventare l'idolo dei tifosi, che hanno sempre riconosciuto alla punta ellenica una grande voglia di sacrificio ed attaccamento alla maglia. Nel 2014 però, quando il suo tempo era ormai giunto, lascia il Celtic e gira tra Spagna, Arabia Saudita e Turchia, ritirandosi nel 2018 a soli 33 anni.
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Samaras non è mai stato un grande scorer, infatti ha concluso la sua carriera con 131 reti in poco meno di 600 partite, ma la sua capacità nel dribbling, la sua agilità e le sue doti di passatore, unite alla sua stazza imponente (1 metro e 93) lo hanno reso un attaccante con caratteristiche uniche nel suo genere. Nonostante un andamento un po' altalenante, rimane comunque un eroe di un calcio sempre meno sotto i riflettori e uno dei pochi giocatori greci in grado di affermarsi in quei anni, un gigante che sapeva muoversi leggiadro.
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