Da qualche settimana è ricominciata la Serie A, lega nella quale nel corso degli anni sono arrivati numerosissimi giocatori, alcuni molto più dimenticabili di altri. C'è chi già da giovanissimo è riuscito ad imporsi, ottenendo poi fama e successi in Italia o all'estero, e chi invece ci è arrivato dopo anni di gavetta, sudore e porte sbattute in faccia. Uno di questi è Luca Toni, giunto nella massima serie solo a 27 anni dopo un lungo pellegrinaggio nella provincia italiana, concludendo poi la sua avventura nel mondo del calcio riconosciuto come uno degli attaccanti più forti della propria generazione.
In queste prime giornate abbiamo assistito ad un evento simile, infatti come accaduto all'attaccante di Pavullo nel Frignano, dopo tanto girovagare è riuscito finalmente ad arrivare e giocare in Serie A anche Andrej Galabinov, punta della neopromossa Spezia, che in realtà aveva già militato nella massima serie con la maglia di un'altra squadra ligure, il Genoa, in una parentesi della propria carriera che il bulgaro se potesse cancellerebbe anche ora.
Andando oltre i semplici fatti, il vero battesimo del fuoco di Andrej deve essere considerato questo, finalmente fulcro dell'attacco di una delle migliori 20 squadre d'Italia, a coronare una carriera non memorabile come tante altre, ma da prendere come esempio per il 99% dei ragazzi che sognano di fare di questo sport il loro lavoro, un'inno di resilienza e tenacia.
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Che la sua carriera sarebbe stata tutta in salita lo si capisce anche analizzando il proprio nucleo familiare, dal primo all'ultimo ogni membro della famiglia Galabinov aveva giocato, gioca e giocherà a pallavolo, tranne lui. Ma come nei più famosi giochi del destino, sarà proprio questo sport che permetterà ad Andrej di sfondare nel mondo del calcio. A 17 anni infatti, dopo aver giocato per il CSKA Sofia e a Cipro, il padre diventa l'allenatore della Pallavolo Modena e, dopo una piccola parentesi nel Castellarano, viene notato dal Bologna, che però non lo considera un giocatore ancora pronto e lo gira in prestito prima al Giulianova e poi alla Giacomense. Ciò che sembrava essere una routine tipica, e che spesso porta benefici ai giovani in cerca di minuti, fa scivolare il bulgaro in un loop infinito.
Gioca poco e segna ancora meno, il gigante di 193 centimetri quando entra in campo sembra un topo in una gabbia di leoni, e sembra molto lontano caratterialmente rispetto al suo idolo Zlatan Ibrahimovic. Con il passaggio al Lumezzane riesce a fare meglio e a strappare un contratto in Serie B con il Livorno, ma dopo poco tempo viene ancora una volta rimandato a giocare in Lega Pro, giocando con il Gubbio e siglando 12 reti.
L'Avellino resta sorpreso e lo acquista, dandogli a differenza della squadra toscana l'opportunità di essere titolare nella serie cadetta italiana, mettendo a referto 15 gol e conquistando la maglia della nazionale bulgara. Ciò che serviva ad Andrej era un po' di fiducia, moltissimi giocatori non riescono ad esprimersi se non si sentono in una sorta di "comfort zone", non come altri che nelle avversità trovano il loro campo di battaglia ideale.
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Dopo l'ottima stagione in Campania, Galabinov viene richiamato al Livorno dove collezionerà solo 6 gol in 29 presenze. Nel 2015 è il neopromosso Novara a cercarlo e con i piemontesi giocherà ben due stagioni ad ottimi livelli, siglando 24 reti prima di accasarsi al Genoa. L'esordio in Serie A con i grifoni avviene nel 2017 e in quella stagione segnerà 3 gol di cui uno ai campioni d'Italia della Juventus. La concorrenza con Gianluca Lapadula però, ha un po' bloccato le chance del bulgaro che dopo solo un anno saluta la A in direzione Spezia.
Con i bianconeri non segna vagonate di gol ma è sempre decisivo, soprattutto nella storica qualificazione in Serie A. Suo il primo gol contro il Chievo nei play-off che decretano il primo accesso dei bianconeri alla massima serie ed è ancora suo il primo gol in Serie A della storia dei liguri. Non contento, dopo il gol con il Sassuolo si ripete anche con l'Udinese, siglando una doppietta che è valsa la prima vittoria in A dello Spezia.
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Il bomber poliglotta e girovago sembra aver trovato una sua dimensione con i bianconeri. La Serie A, come ben sappiamo, è un banco di prova difficile e Galabinov è già alla sua seconda chance, fallire anche questa significherebbe probabilmente dire addio ai sogni di gloria nel nostro campionato. Noi un po' di fiducia nella punta bulgara però vogliamo mettercela, per doti tecniche e senso del gol ha tutte le carte in regola per fare un'ottima stagione e lo Spezia sembra avergli dato un ambiente ideale nel quale esprimersi. I pronostici sembrano tutti contro i bianconeri, ma il gigante col numero 9 potrebbe diventare uno di quei fattori chiave per ribaltare il risultato.
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