Il weekend di Imola è ormai alle porte e l’emozione è tangibile, nonostante il periodo difficile che il nostro Paese sta attraversando. La F1 sarà quindi un ottimo passatempo proprio per allontanare le incertezze dovute ad una fase estremamente delicata della vita di ognuno di noi.
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Questo appuntamento è troppo importante storicamente e sportivamente parlando ed è giusto che sia celebrato al meglio, perché probabilmente unico ed irripetibile già dal prossimo anno, quando con ogni probabilità, si tornerà ad un Mondiale (quasi) ordinario. Emotivamente il circuito evoca ricordi di una Formula 1 totalmente diversa, memorie lontane nel tempo e tragicamente ancora vive nella mente di chi ha vissuto la tremenda edizione del 1994, quando morirono Roland Ratzenberger e Ayrton Senna. L’ultima volta nel 2006 quando la classe regina ha messo piede in quel di Imola però, le emozioni sono state più che positive: vittoria (una delle ultime in Ferrari) di Micheal Schumacher, davanti al futuro bicampione del mondo Alonso e a Juan Pablo Montoya, protagonista due anni prima di una battaglia ruota a ruota sull’erba proprio con il Kaiser, poi apostrofato come “cieco o stupido” dal colombiano, arrabbiatosi per il comportamento del ferrarista.
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Insomma, Imola sa regalare emozioni e rappresenta uno dei tracciati più amati e iconici della F1. L’Autodromo Enzo e Dino Ferrari è stato, nel corso del tempo, modificato più volte ed attualmente la conformazione del circuito è quella della lunghezza di quasi 5 km, ma senza la Variante Bassa. Il rettilineo non è lunghissimo e termina con la Variante del Tamburello, modificata dal 1994, proprio in seguito all’incidente di Senna. La chicane è una sinistra-destra, poi seguita da un’altra curva a sinistra che i piloti faranno senza toccare il freno, successivamente si giunge alla Villeneuve (dove invece sempre nel ’94 morì Ratzenberger), la prima delle due curve è da affrontare in pieno, mentre la seconda è un tornantino lento dove per ottenere un buon tempo, conterà molto l’uscita. Dopo la Variante Villeneuve si sale verso la Tosa e la Piratella, che con le monoposto attuali verranno percorse molto velocemente (probabilmente in sesta marcia), per poi scendere giù verso una delle parti più belle del circuito: la staccata delle Acque Minerali, una destra-destra-sinistra inizialmente molto veloce ma con un grande punto di frenata dopo la prima delle tre curve. Anche qui molto importante uscire bene sul cordolo dirigendosi verso la Variante Alta, seguita da un allungo che porta ad una frenata insidiosa dove sarà facile bloccare l’anteriore sinistra per la doppia curva della Rivazza, l’ultima con questa configurazione del tracciato, nella quale è assente la Variante Bassa. Da ciò è facile intuire che il circuito non offre grandi possibilità di sorpasso e porta con sé molte insidie, anche perché in molti punti è presente la ghiaia, letale per le macchine.
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Il weekend sarà atipico se si parla del palinsesto deciso dalla FIA: il GP sarà infatti su due giornate, ovvero il sabato e la domenica per un totale di tre sessioni, cioè una di prove libere ed a seguire le qualifiche del sabato e la gara della domenica. La decisione è dovuta dalla mancanza di tempo per organizzare il classico venerdì, dato che piloti e team sono tornati direttamente dal Gran Premio del Portogallo. Con questo appuntamento siamo ormai giunti alla parte finale di un Mondiale dominato dalla Mercedes, ormai prossima a conquistare un altro trofeo costruttori e da Lewis Hamilton, ormai davanti a Schumacher per numero di vittorie in gara e sulla strada del settimo titolo iridato, proprio per agganciare il Kaiser. Come al solito il pilota britannico e il suo team saranno i grandi favoriti per l’evento e, dal canto suo, la Ferrari proverà a confermare quanto fatto vedere a Portimao, miglior risultato complessivo da qualche tempo a questa parte, con Leclerc quarto e Vettel decimo, ma in generale con una macchina che ha mostrato un passo migliore rispetto alle ultime brutte uscite.
Certamente tutti i piloti avranno uguale voglia di mettersi in macchina ed affrontare le curve di Imola, per l’edizione del Gran Premio dell’Emilia Romagna, dove mancherà il pubblico (il weekend sarà ufficialmente a porte chiuse) ma il clima leggendario che solo i motori possono regalare farà da padrone, per un appuntamento dolceamaro ma incredibilmente bello e suggestivo.
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