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Bandiera a scacchi: Gran Premio di Monaco

Barbuzzi Giacomo

Il Gran Premio di Monaco era rimasto fuori dal calendario della passata stagione, ma è tornato con un sabato a dir poco emozionante. La qualifica è stata molto tirata e ha visto Charles Leclerc ottenere la pole nella corsa di casa, con il tempo fatto segnare nel primo tentativo della Q3.


Il pilota monegasco però, cercando di migliorare il proprio crono, ha toccato le barriere all’uscita della chicane delle Piscine, andando a sbattere e causando una bandiera rossa, con conseguente chiusura anticipata della sessione di qualifica. L’ultima pole della Ferrari era datata Messico 2019, quando fu tolto il miglior tempo a Verstappen e ad ottenere la partenza dal palo fu proprio Leclerc. Nelle ore successive al grandissimo risultato del numero 16, le paure di tifosi e scuderia si sono tutte concentrate sulle possibili conseguenze dell’impatto con le barriere: qualora il pilota di casa avesse danneggiato il cambio, la squadra avrebbe dovuto sostituirlo, subendo una penalità in griglia, col risultato di una partenza dalla quinta casella.


Fino ad un’ora prima del GP la Rossa ha rassicurato riguardo le condizioni del cambio, confermando inizialmente la pole. Nel corso dei giri pre-gara però, il team ha rilevato un problema al semiasse e la monoposto numero 16 del padrone di casa non ha direttamente preso parte alla corsa. Una beffa incredibile per Leclerc, che mai aveva concluso un Gran Premio di Monaco nella sua carriera di F2 e F1 e che aveva, giustamente, iniziato a credere alla prima vittoria dopo Monza 2019. A partire davanti agli altri è stato quindi Verstappen, seguito da Bottas e Sainz, mentre Hamilton è apparso decisamente opaco, facendo segnare solo il settimo tempo.

Al via l’olandese ha optato per una difesa aggressiva, consapevole di avere una grande occasione tra le mani. Dietro di lui sostanzialmente poca azione, con il classico trenino al famoso tornante della Vecchia Stazione e, sempre in quella zona, con l’attacco deciso di Mick Schumacher ai danni del compagno di squadra Mazepin.


Nei primi giri si assiste poi ad una sorta di elastico tra i protagonisti della gara, ovviamente decisi a rischiare poco in un GP difficile come quello di Monaco, dove per pensare anche soltanto di sorpassare il tuo avversario devi essere nettamente più veloce. Proprio Perez infatti, pur facendo segnare tempi migliori, non riesce a portare attacchi ai danni di un brillante Vettel, in settima posizione. Per quanto riguarda le gomme, tutti studiano le mosse dei rivali in pista e a rompere gli indugi ci pensa la Mercedes, quando richiama Hamilton ai box.

La mossa dei Campioni del Mondo in carica è quella di togliere il loro pilota dalle spalle di Gasly e cercare di dargli strada libera, in modo che al momento del pit stop degli altri lui abbia un vantaggio. Un giro dopo il team decide di far fermare anche Bottas, ma il pilota finlandese è ancora una volta vittima della cattiva sorte, quando la gomma anteriore destra rimane bloccata durante la sosta. Il ritiro, dopo un minuto di tentativi, è inevitabile.


Nel frattempo anche Gasly ha sostituito i propri pneumatici e riesce ad uscire davanti ad Hamilton, attaccato al francese ma impossibilitato a superarlo. La situazione rimane la stessa e anzi si trasforma in una battaglia bellissima, perché, mentre i duellanti passano lungo il rettilineo, dalla pit lane esce Vettel con gomme nuove: il tedesco si ritrova di fianco a Gasly e, con Hamilton spettatore, al Casinò riesce ad ottenere la quinta casella.

Missione fallita per la Mercedes numero 44, che non guadagna nessuna posizione. A funzionare è invece la strategia della Red Bull con Perez e dell’Aston Martin con Stroll, entrambi autori di un salto in avanti dettato dalle scelte giuste fatte al muretto box. La gara prosegue con poche altre emozioni e termina con la vittoria di Max Verstappen, che per la prima volta in carriera diventa leader della classifica mondiale, con un vantaggio di 4 punti su Hamilton. Sainz festeggia il suo primo podio in Ferrari e lo condivide con l’ex compagno di squadra Norris. Seguono Perez, uno straordinario Vettel, poi Gasly, Hamilton, Stroll, Ocon e, decimo, un ottimo Giovinazzi.


Tanto dispiacere per Charles Leclerc, che meritava sicuramente di giocarsi la vittoria del proprio GP. Prossimo appuntamento domenica 6 giugno, sul lunghissimo rettilineo di Baku, dove la Mercedes sarà chiamata ad un grosso riscatto.

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