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Bandiera a scacchi: Gran Premio di Francia

Barbuzzi Giacomo

Il sabato di qualifiche del Gran Premio di Francia ha visto Verstappen ottenere la sua quinta pole in carriera, mentre il diretto rivale Hamilton è riuscito comunque a posizionarsi subito dietro l’olandese. Ottimo giro per Sainz, Gasly e Alonso, mentre Mick Schumacher è riuscito nell’impresa di portare la Haas in Q2, con la ormai classica bandiera rossa (già esposta per l’incidente di Tsunoda qualche minuto prima).


Al via della gara è proprio il poleman ad affrontare da leader la prima curva, ma perde il posteriore ed è costretto ad andare largo, venendo sfilato da Hamilton. Dietro Perez resiste alla buonissima partenza di Sainz, mentre pochi metri dopo si sfidano anche Leclerc e Alonso, con il monegasco autore di un gran sorpasso sul bicampione del Mondo.

Al giro 12, in poche curve, proprio Fernando Alonso viene superato dalle McLaren di Ricciardo e Norris, quando tutti i piloti equipaggiati con gomme medie cominciano ad andare in difficoltà per via dell’inaspettata usura. La pioggia caduta nella mattinata non aiuta infatti i team e il comportamento degli pneumatici è piuttosto imprevedibile, il che causa problemi di lettura delle strategie e alcune scuderie decidono per il pit stop.


In realtà la scelta di fermare anticipatamente i propri piloti si rivelerà sbagliata, come poi dimostrato dall’ottima gara di McLaren e Aston Martin. Ad optare per il cambio gomme sono soprattutto Mercedes e Ferrari, che effettuano le rispettive soste dal giro 15 in poi. Il primo ad entrare è Leclerc, calato rapidamente in termini di ritmo e costretto ad un GP di sofferenza così come Sainz, entrambi a bordo di una Rossa deludente per passo gara.

Uno dei momenti chiave è però la sosta di Hamilton. La Mercedes fa fermare per primo Bottas e così facendo provoca la reazione della Red Bull, che per non subire un undercut effettua il pit stop di Verstappen. L’olandese non soltanto mantiene la posizione sul numero 77, ma riguadagna la testa della corsa quando Hamilton deve fermarsi per passare alle hard. La scuderia Campione del Mondo, per cercare di mettere in difficoltà i rivali, perde così la leadership del Gran Premio di Francia.


La gara prosegue con l’ottima strategia di casa McLaren e con il crollo progressivo delle Ferrari, ma al giro 32 è Verstappen a ritornare ai box, per un’altra sosta. L’uomo alla testa del Mondiale Piloti monta nuovamente le gialle ed esce dietro al compagno di squadra Perez, che lo fa passare dopo pochi chilometri. L’idea della Red Bull funziona perché Max ha grande ritmo e rimonta prima rapidamente, poi gestendo un pochino di più, ma comunque riesce a raggiungere Bottas e a sorpassarlo con troppa facilità.

Nel frattempo in casa Ferrari, Leclerc effettua una seconda fermata ai box e Sainz viene ripreso dalle Aston Martin di Vettel e Stroll, che entrano così in zona punti grazie anche all’ottima strategia del team. Perez intanto vince il duello con Bottas e sale sul podio, mentre Verstappen è ormai in pieno recupero su Hamilton, il quale spera che la gara finisca il più presto possibile. Accade però l’inevitabile e l’attacco arriva puntuale, al penultimo giro. Con il DRS aperto e con la scia presa, il sorpasso risulta agevole e permette a Verstappen di riprendersi meritatamente la testa della corsa e di allungare a 12 i punti di distacco su Lewis Hamilton.


Vincono ancora il numero 33 e la Red Bull, che porta a casa il terzo successo consecutivo, cosa che non accadeva dal 2013, quando la scuderia austriaca dominava. Seguono Hamilton, Perez, Bottas, Norris, Ricciardo, Gasly, Alonso, Vettel e Stroll. Fuori dai punti tutti gli altri 10, in un GP senza alcun pilota ritirato. La Formula 1 volerà ora in Austria, per il doppio appuntamento a Spielberg.

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