Il sabato di qualifiche a Portimao ha visto Bottas ottenere la sua 17esima pole, per soli 7 millesimi su Hamilton, comunque in seconda piazza. L’obiettivo del britannico era quello di raggiungere quota 100 partenze dal palo in carriera, appuntamento forse rimandato al GP di Spagna, fissato per domenica prossima. A seguire l’ennesima prima fila Mercedes, le Red Bull di Verstappen e Perez, un ottimo Sainz con un altrettanto sorprendente Ocon, poi Norris e Leclerc e Gasly e Vettel a chiudere le prime 5 file. Decisamente buona la qualifica per il tedesco, stavolta meglio del compagno di squadra rimasto molto indietro. Apparso in difficoltà anche Daniel Ricciardo, fermatosi in Q1.
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Allo spegnimento del semaforo è Bottas ad arrivare davanti a tutti alla prima
staccata, seguito da Hamilton e Verstappen, partiti bene ma non troppo da impensierire il
finlandese e forse più preoccupati l’uno dell’altro che del poleman. Perez invece, viene attaccato e superato da Sainz, mentre Ocon va al sorpasso su Norris, ma subisce dopo poche curve la risposta del britannico. Al primo passaggio sul traguardo Raikkonen tocca da dietro Giovinazzi e perde l’ala anteriore, ritirandosi. Il pilota italiano prosegue senza problemi e la direzione gara decide di mandare in pista la Safety Car, con conseguente attraversamento della pit lane per le monoposto, vista la necessità di ripulire il rettilineo. La corsa riprende al giro 7 e Verstappen stavolta riesce ad attaccare il suo rivale per il Mondiale, infilandolo all’esterno di curva 1.
Sainz non bissa la grande partenza d’inizio gara e perde più posizioni, finendo nel gruppo con Ocon e Leclerc. Non appena viene concesso l’utilizzo del DRS, Hamilton va al contrattacco su Verstappen e lo supera piuttosto agevolmente, per mettersi a caccia di Bottas. Lo stesso fanno, poco più tardi, Perez con Norris e Ricciardo su Vettel, nel duello per la zona punti. La rincorsa di Hamilton porta il Campione del Mondo in carica all’attacco al giro 20, con il classico sorpasso all’esterno di curva 1, dopo aver percorso il rettilineo con il DRS aperto. A rompere gli indugi dal punto di vista tattico è la Red Bull, che decide di far rientrare Verstappen per il cambio gomme. Lo segue poi la Mercedes con il pit stop di Bottas, che torna in pista appena davanti all’olandese, ma con gli pneumatici più freddi e
quindi meno performanti e, nel giro di poche curve, l’attacco del numero 33 è inevitabile e
definitivo. Nel frattempo, continuano le battaglie per la zona punti e Sainz è vittima di un rapido calo di prestazione, che lo porta a cedere ad Ocon e a subire i sorpassi di Alonso, Ricciardo e Gasly.
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Le tattiche tra Mercedes e Red Bull non finiscono però agli ordinari pit stop previsti: Bottas viene richiamato per montare la mescola più aggressiva e lo stesso fa Verstappen. L’obiettivo di entrambi i team è di effettuare il giro veloce in gara ed ottenere di conseguenza il punto aggiuntivo. Mentre Hamilton va a vincere, gli altri cercano di portare a casa il miglior tempo del pomeriggio e il primo ad ottenerlo è Bottas. Arriva immediata la replica del rivale, che però vede la cancellazione del proprio giro, per essere andato oltre i limiti del tracciato. Il Gran Premio del Portogallo si chiude con la 97esima vittoria di Lewis Hamilton, seguito da un doppiamente deluso Verstappen e proprio da Bottas. Seguono Perez, Norris, Leclerc, Ocon, Alonso, Ricciardo e Gasly.
Unico ritirato Raikkonen. La classifica Mondiale vede Hamilton allungare ad 8 i punti di vantaggio sul suo diretto rivale, prima del Gran Premio di Spagna di domenica prossima. La sensazione che questo Campionato possa essere lungo l’avevamo già avuta, ma mai avevamo visto Mercedes e Red Bull arrivare a lottare anche per il punto del giro veloce, perché a quanto pare conterà ogni singolo vantaggio incamerato sull’avversario.
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