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Azzurro Premier

Immagine del redattore: Dozza GianlucaDozza Gianluca

Dopo l’ennesima vittoria, ottenuta a Londra contro l’Arsenal per 1-0, il Manchester City ha messo l’ennesimo mattoncino importante sulla conquista della settima Premier League della sua storia.

Inoltre, se andassimo a guardare tra le classifiche dei primi cinque campionati europei, i Citizens risulterebbero primi in questa graduatoria speciale delle capoliste con 59 punti in 25 partite, dei quali 33 ottenuti solo in questi primi due mesi e mezzo di 2021.


Un cammino inarrestabile, frutto di un ingranaggio progressivo e messo in atto con pazienza e sagacia da Pep Guardiola, ormai al quinto anno sulla panchina della squadra inglese, che mercoledì sarà impegnata contro Borussia. In caso di vittoria a Budapest, città scelta data la decisione del governo tedesco di chiudere qualsiasi collegamento con il paese oltremanica causa COVID-19, il Manchester City potrebbe candidarsi seriamente al ruolo di principale favorita per la conquista della Champions League e di un triplete dal sapore storico per la sponda azzurra di Manchester che mai, in 140 anni di storia, aveva visto la propria squadra conquistare tre trofei in una sola stagione ma, anzi, ha dovuto soccombere per anni ai tronfi degli odiati cugini dello United.

Quest’anno però, la musica sembra essere cambiata. I campioni in carica del Bayern e le altre contendenti sono avvisate.

Sceicchi: ricchezza e gestione: tra processi e cambio di politica


Questa svolta del City che ha portato al dominio della Premier League degli ultimi anni è sicuramente dettata anche dalla potenza economica della sua proprietà, rispondente allo sceicco Muhammad Bin Alman, principe degli Emirati Arabi Uniti e proprietario della Etihad Airways, la gigantesca compagnia di bandiera del paese arabo che può contare sui fondi petroliferi del Paese.


Proprio questa potenza economica ha portato la società degli Sky Blues a spendere i fondi in maniera, se così si può dire, un po’ sopra le righe, finendo spesso sotto processo per l’aggiramento del FFP. Forse, un po’ a causa di questo, un po’ per il contributo di Guardiola nel voler cambiare marcia e creare un progetto di prospettiva, ispirandosi al Bayern, la proprietà emira ha invertito la rotta, valorizzando e lanciando giovani come Phil Foden, Rodri e Ferran Torres, senza contare i vari Eric Garcia, Zinchenko ecc..


Una boccata d’ossigeno che l’ha portata in testa alla classifica e che la proietta, quest’anno come non mai, ad una seria considerazione come favorita per la coppa dalle grandi orecchie. Che, oltretutto, non sarebbe neanche demeritata. Ovviamente, la parola spetta al campo e bisogna arrivare al 30 maggio prossimo ad Istanbul. Lì, vedremo veramente chi sarà riuscito ad arrivare in fondo per poter vincere.

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