top of page

3 possibili "steal" al Draft 2020

Immagine del redattore: Eugeni MarcoEugeni Marco

Questa notte si è svolto l'annuale NBA Draft, che appena passato agli archivi lascia già più domande che risposte. Tra conferme o posizioni a sorpresa, come ogni anno gli appassionati della palla a spicchi si dividono fra chi è d'accordo con le scelte fatte dai GM delle 30 franchigie e chi meno.


Dopo aver visto ad evento concluso le varie chiamate, ho notato alcuni prospetti finiti decisamente troppo in basso rispetto a quelle che erano le mie aspettative. Tra questioni di cuore, gusti personali o idee diverse su chi servisse ad ogni squadra, ho listato 3 giocatori che più di altri avrebbero forse meritato un piazzamento migliore.

RJ HAMPTON - 24° SCELTA ( MILWAUKEE BUCKS)


Il primo nome sulla lista è quello di un ragazzo che più per le doti cestistiche è finito più in basso rispetto a quanto mi aspettassi a causa dell'infortunio avuto nel corso della precedente stagione. Un anno fa il giovane RJ Hampton era stato additato anche come prima scelta assoluta, uscito dalla high school in Texas ha però deciso non di andare al college ma di andare a giocare in Nuova Zelanda. Il playmaker però dopo sole 15 partite si è rotto l'anca e a Febbraio ha deciso di lasciare la NBL e di tornare negli Stati Uniti.


Sempre improntati a scegliere giocatori maggiormente "NBA ready", RJ è scivolato sino alle 24° posizione, accasandosi però in un contesto come Milwaukee che dopo le recenti trade sembra pronto definitivamente ad esplodere. Le qualità ci sono, possiede un primo passo fulminante, ha un eccellente controllo del proprio corpo ed è molto esplosivo al ferro. Queste caratteristiche lo rendono molto utile anche in difesa grazie anche alla sua apertura di braccia (più di 2 metri).


Tutto il suo potenziale rimane però legato alla sua condizione fisica, e forse proprio per questo in 23 prima dei Bucks non hanno puntato su di lui. Se riuscirà però a mettere massa muscolare e restare integro, sentirete parlare più di RJ rispetto ad almeno 3/4 dei ragazzi che hanno indossato il cappellino prima di lui.

DENI AVDIJA - 9° SCELTA (WASHINGTON WIZARDS)


Molti team in questo Draft avevano l'obiettivo di accaparrarsi giocatori pieni di talento ai quali affidare il futuro della loro franchigia, e allora perché uno come Deni Avdija è finito solo alla numero 9?. Parlare di steal of the Draft per una nona scelta sembra quasi un eufemismo, ma il classe 2001 proveniente dal Maccabi Tel Aviv possiede tutte le carte in regola per essere un "game changer" all'interno della lega.


Spesso cruciato dai paragoni con Luka Doncic, questo ragazzo di 205 centimetri possiede delle capacità di passaggio ed un'agilità uniche per uno della sua stazza, e probabilmente se non ci fosse stato Wiseman state sicuri che i Warriors avrebbero puntato su di lui.


C'è da dire che non sia un ottimo tiratore, ma alcuni scelti prima di lui e finiti in TOP 3 (LaMelo Ball ed Anthony Edwards) presentano anch'essi evidenti problemi in questo ambito. Può essere letale praticamente da ogni posizione del campo ed avrebbe fatto sicuramente comodo a molte squadre che invece hanno prematuramente puntato su altri.


Siamo di fronte ad un Jokic 2.0? Che ricordiamo nel 2014 venne draftato addirittura con la 41° scelta.

NICCOLO' MANNION - 48° SCELTA (GOLDEN STATE WARRIORS)


Questa posizione non è solamente guidata da mero spirito nazionale, il nostro Nico Mannion, solamente un anno fa dato in TOP 10, si è ritrovato addirittura fuori dal primo giro. Il ragazzo ha trovato però la fortuna nella sfortuna, ha ora infatti la possibilità di giocare con il suo idolo Stephen Curry e di vestire la stessa canotta che prima di lui indossò suo padre, scelto sempre dalla squadra di Oakland nel 1983.


L'ultimo anno ad Arizona non è stato effettivamente esaltante, il precedente hype verso di lui nel corso dei mesi è andato piano piano spegnendosi, ma rimane comunque uno dei migliori dell'intera classe nell'abilità di passaggio e comprensione del gioco. Molto bravo a tirare piedi per terra, possiede una caratteristica nascosta ma di vitale importanza: non ha lo spasmodico bisogno di avere sempre e comunque la palla fra le mani.


Ciò che fa emergere più di un dubbio su di lui però sono le abilità difensive e la stazza tutt'altro che imponente, aspetti che lo potrebbero rendere veramente dannoso per la propria squadra nella metà campo difensiva. Inoltre la sua meccanica di tiro non lo rende un tiratore naturale.


Non da TOP 10 come qualcuno auspicava, ma la sua esclusione dal primo giro farò ricredere molti.


Comentarios


bottom of page