Un turno infrasettimanale che ha fatto storcere il naso quello appena conclusosi. Vuoi per certe larghe vittorie, vuoi per pareggi abbastanza scialbi. Escono alla distanza tutte le prime della classe: dal Milan al Napoli, dalla Juventus all'Inter fino all'Atalanta. E così, a due giornate dalla fine, le sorti del campionato sono ancora tutte da scrivere.
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TOP.
Il Milan schiacciasassi: è un po' come se la vittoria con la Juventus e la contemporanea uscita di scena di Ibrahimovic avessero liberato il resto della squadra di due pesi importanti. Così segnano e si divertono, si passano la palla, sono altruisti. Gioiscono in particolar modo Rebic (tripletta) e Hernandez (doppietta) ma ne beneficia l'umore di tutta la squadra.
La rincorsa del Napoli: in quattordici partite ha collezionato appena una sconfitta, tre pareggi e dieci vittorie. Una rincorsa di potenza alla conquista della Champions League che fino a febbraio pareva un obiettivo irraggiungibile. Nove gol in due partite, tanto divertimento e concentrazione. Gattuso sta facendo un miracolo.
Davide Zappacosta: il fattore decisivo del Genoa nelle ultime giornate. Prova che ti riprova, ha messo a segno tre gol, uno più bello dell'altro. L'ultimo dà il via alla vittoria salvezza del Grifone, che nelle ultime settimane si stava mettendo paura con qualche rallentamento di troppo. Giocatore ritrovato, ha rilanciato le sue quotazioni per gli Europei.
La tenacia della Sampdoria: dalla sfida con lo Spezia non ha nulla da chiedere, le motivazioni sono basse vista la salvezza raggiunta con grande anticipo e la lontananza dalla zona coppe. Eppure Ranieri non si è scomposto ed ha incitato i suoi a rimontare le sortite degli spezzini. Il suo sguardo infastidito al secondo gol avversario la diceva lunga: ha messo l'artiglieria pesante e l'ha ripresa sul 2-2.
Serse Cosmi: è davvero un peccato che il Crotone non abbia più il tempo per provare a salvarsi. Sicuramente la squadra non era abbastanza forte da poter provare la rimonta, ma è encomiabile nei limiti del possibile la professionalità che sta mettendo addosso ai suoi ragazzi. Il 2-1 al Verona e il sorpasso ai danni del Parma è il giusto premio di questo percorso.
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FLOP.
L'arrendevolezza del Torino: con questo Milan c'è poco da fare. Sicuramente si possono limitare i danni. Ma gli uomini di Nicola non l'hanno fatto, facendosi travolgere dai rossoneri con sette gol. Squadra sfilacciata, mal messa in campo, difesa aperta più di un oceano, Sirigu incolpevole in tutte le occasioni. Non è un bel modo di preparare le ultime tre sfide di campionato che valgono la salvezza.
La giornata no del Sassuolo: stava andando tutto bene, ma poi possono arrivare le giornate no. Quella con la Juventus è una di queste, ed è un peccato se si pensa che alla vigilia la vittoria dei bianconeri non era così scontata. E con la sconfitta della Roma a Milano, questa poteva essere l'occasione giusta per agganciare definitivamente il settimo posto.
Ivan Juric: dice che il Verona è diventata una squadra perdente. Intanto lui si becca l'ennesima espulsione della stagione. Passi il fatto che i suoi ragazzi siano già salvi da parecchio, ma questo non è un buon modo per staccare la spina. E se non ci pensa l'allenatore a rigirarli, chi dovrebbe farlo?
Diego Farìas: incomprensibile come un attaccante con quelle qualità non sia mai sbocciato. Anzi, lo diventa (comprensibile) a ben vedere le due occasioni di platino, a porta vuota, che gli capitano sui piedi. In una occasione spara alto, nell'altra tira sul palo. Errori così pesano sulle sorti di una stagione come quella dello Spezia.
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