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13 volte Rafa

Immagine del redattore: Fiorella MassimoFiorella Massimo

Parigi, 11 ottobre 2020.

E’ di Rafael Nadal l'edizione 2020 del Roland Garros. Per lo spagnolo è il tredicesimo titolo a Parigi, il ventesimo negli slam (eguagliato Federer) e l'ottantaseiesimo titolo in carriera. Nadal ha di fatto annichilito Novak Djokovic in finale battendolo in tre set per 6-0 6-2 7-5 in 2h41'.



Il Roland Garros si conferma il "giardino di casa" per Nadal. E’ dal 2005 che lo spagnolo domina il torneo, solo in 3 occasioni ha mancato l’appuntamento a causa di alcuni infortuni e di una sconfitta clamorosa al quarto turno contro Soderling.

Quello con Novak Djokovic è stato un match a senso unico: troppo nervoso il serbo e davvero implacabile il maiorchino con il suo dritto inarrestabile. Lo stesso dritto che ad inizio torneo aveva faticato a far girare e che gli era quasi costato il primo set ai quarti di finale contro l’italianissimo Sinner.


IL PRIMO SET:

Nadal parte nel migliore dei modi, è solidissimo, appena due errori non forzati nel primo set, propone molte variazioni e incastra Djokovic sulla diagonale sinistra riuscendo a comandare il gioco nonostante l’equilibrio di tutti i game. Break immediato nel primo game e Nadal che lo conferma fino al 3-0. Qui Nole ha la chance per accorciare ma Nadal non lascia scampo alla minima giocata. Il primo set se ne va dopo appena 45 minuti sul netto punteggio di 6-0 chiuso tra l’altro con un ACE.



SECONDO SET:

Nel secondo set la musica non sembra cambiare: subito Djokovic salva ben due palle break e si porta sulla’1-0. Non basta questa scossa a dare forza a Nole, Nadal lo breakkerà nel prossimo turno di battuta e si porterà agilmente sulla’1-3.

Il serbo è molto falloso, soprattutto sul dritto, spesso si salva con la smorzata ma non è sufficiente contro un Nadal in versione “cannibale”, affamato di vittoria, che corre e rincorre, crea gioco e non fa giocare l’avversario. 1-4 Nadal con doppio break. Per Nole non c’è scampo. Si arriva al 5-2 per il maiorchino che chiude agilmente il secondo set dopo 1 ora e 35 minuti di gioco complessivi.



TERZO SET:

Più equilibrato il terzo set, anche se Nadal va avanti di un break già al terzo game. Djokovic però reagisce in maniera grintosa: nulla di nuovo in realtà, il serbo ci ha abituati ormai alla sua straordinaria forza mentale. Non solo recupera il break di svantaggio ma riesce a sorpassare Nadal portandosi sul 5-4, pur senza set point a favore. Siamo sul 5-5 è il momento decisivo, Nadal ritrova il suo gioco, ritrova solidità, anche Nole sembra aver ritrovato energie e cerca anche di far ricaricare il pubblico ma oggi qualcosa non va in lui. Doppio fallo del serbo, break a favore di Nadal. Sul 6-5 Djokovic molla, 2 errori non forzati ed un ace finale lo condannano alla sconfitta.

Nadal trionfa, 13esimo torneo a Parigi e 20 Slam con cui eguaglia Federer.


I MOTIVI DELLA SCONFITTA DI DJOKOVIC

Malgrado fosse in una forma smagliante, una sola sconfitta nell’anno prima della finale di domenica scorsa, a nulla sono valsi i suoi sforzi contro un Rafa versione “alieno”. Queste le parole di Nole sulla sconfitta:


“Oggi le palle corte non sono funzionate, dobbiamo essere sinceri. Nadal ha vinto molti punti quando ho provato a giocarle. Ho provato anche altre soluzioni, ma nei primi due set non è funzionato niente. “Ho provato a rompergli il ritmo, è logico. Però era sempre pronto. Lui stava lì, era già pronto. Ha giocato alla perfezione oggi. Era uno di quei giorni in cui puoi solo stringergli la mano e dirgli bravo, Chapeau”.


I dropshots sarebbero l’ideale per rompere il ritmo dell’avversario, specie quando questo si chiama Rafael Nadal, ma il ritmo dello spagnolo sembrava fosse inattaccabile.

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