I gol li fanno i grandi attaccanti, i portieri parano e i difensori sventano un gol. Sembra, abbastanza no? Evidentemente no. Perché, volenti o nolenti, per vincere i campionati o le grandi competizioni c'è bisogno di un ottimo centrocampo che possa reggere l'urto nelle due fasi di gioco. Se poi si hanno dei fenomeni là in mezzo, ancora meglio.
Mi sono divertito dunque a riportare quelle che secondo me sono state le migliori mediane a livello europeo negli ultimi anni. Nulla di trascendentale, ma la dimostrazione di come un gruppo compatto lì in mezzo al campo possa essere decisivo per le sorti di una formazione.
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JUVENTUS - Pirlo, Pogba, Vidal (Marchisio)
La Juventus dei record aveva un mantra: che da Pirlo, Pogba e Vidal passasse davvero di tutto. I bianconeri erano fortissimi là in mezzo, anche se pagavano l'assenza di rincalzi di livello per poter fare il salto di qualità. L'unico possibile era Claudio Marchisio, che era già il Principino ma anche martoriato dagli infortuni. Con questo trio, Max Allegri riuscì a portare la formazione più titolata d'Italia in finale di Champions dopo quasi quindici anni. Purtroppo il risultato non fu dei migliori (sconfitta 3-1 dal Barcellona), ma ancora oggi quella mediana viene ricordata come una delle migliori viste nel nostro Paese.
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REAL MADRID - Modric, Kroos, Casemiro
Certo puoi avere Ronaldo, Bale, Benzema davanti. Ma tra il 2015 e il 2018, Zinedine Zidane mise in fila tre Champions League grazie ad un usato garantito formato da Modric, Kroos e Casemiro. Lo stesso trio che oggi sta traghettando il Real Madrid sia in campionato che in Champions, che ha superato il Barcellona in uno dei più bei Clasico della storia e che oggi lanciano di diritto i Blancos come i favoriti di ogni competizione. Non è solo un fatto di bravura: i tre sono un tassello fondamentale della tenuta tattica disposta dal tecnico franco-algerino, ognuno con compiti diversi ma tutti con impegni decisivi. E allora dal Casemiro che fa da schermo alla difesa si passa al Modric che propone il giusto filtro tra le due fasi fino a Kross che dispone tutte le attività offensive. Mica male, no?
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BARCELLONA - Xavi, Iniesta, Busquets (Rakitic)
Qua siamo nel classico dei classici. Come aver visto cantare Frank Sinatra, suonare Jimi Hendrix, ballare Michael Jackson. Quei tre assieme, tanto diversi l'uno dall'altro, hanno segnato un'epoca di vittorie e di calcio. Non solo per il Barcellona, anzi non tanto per il Barcellona, ma soprattutto per la Spagna. Anche perché la formazione blaugrana, in 7 anni, ha vinto "solo" tre Champions League - una delle quali con Rakitic in campo. Però Xavi, Iniesta e Busquets erano poesia del calcio: soprattutto i primi due erano liberi di inventare qualsiasi cosa, di dare il là all'estro di Lionel Messi, di dare lezioni a tutti i diretti concorrenti. Il terzo faceva da muro, un po' furbo e un po' irritante quanto bastasse. La certezza è che a livello di club abbiano vinto meno di quanto la loro classe dimostrasse, ma quanta bellezza in soli 90 minuti di gara.
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