Questa volta rimane tutto aperto in Serie A: a parte l'Inter campione, il campionato italiano deve definire ancora chi va in Champions League e chi giocherà il prossimo campionato nella massima serie. Milan e Benevento hanno infatti mancato l'occasione giusta per rendere più viva la fiammella della loro stagione, mentre Spezia e Cagliari hanno salutato con piacere la salvezza.
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TOP.
M'Bala Nzola: la sua stagione sembrava conclusa dopo l'esclusione rifilata da Italiano per la trasferta di Genova. Poi il caso rientrato e meno male! Perché lo Spezia, trascinata dalla sua principale punta, ha strapazzato il Torino dal primo all'ultimo minuto e si è conquistato una salvezza meritata.
Edin Dzeko: l'ultimo regalo del bosniaco alla sua Roma (assieme a Fonseca) è un derby da ricordare nei prossimi anni. Dà il via alla vittoria utilizzando tutte le sue abilità di rapace dell'area di rigore che sa pensare anche ai compagni. Probabilmente lascerà a fine stagione, ma questa prestazione rimarrà.
Roberto De Zerbi: il Sassuolo è definitivamente ottavo, arrivato ad un passo dall'Europa. Ci ha creduto e ha portato i suoi ragazzi a crederci.Poi chiaro che i dettagli si sentono in una classifica comunque bellissima. La sorpresa nel post gara col Parma dove annuncia l'addio perché certi cicli, dopo un po', si esauriscono. Ma al Sassuolo lascia una eredità pesante.
Lorenzo Insigne: tanto merito di questo Napoli in piena zona Champions è suo. Ha vissuto una stagione particolare, dove non ha lesinato contrasti con Gattuso. Ma il loro patto è stato d'acciaio alla fine, con i partenopei che hanno compiuto una rimonta incredibile. Ed ora all'ultima giornata possono chiudere la pratica.
Marteen De Roon: assoluto dominatore del centrocampo atalantino, il capitano è la roccia su cui ha fatto affidamento Gasperini anche questa volta. E col Genoa ha fatto sentire tutto il suo peso, portando in dote il risultato finale prima con la testa che col fisico. Da un suo intervento è partita anche l'azione di un gol.
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FLOP.
L'ingenuità del Benevento: suona come beffardo il gol di Simy, subìto da un Crotone in dieci per oltre 70 minuti e già retrocesso. Però gli uomini di Inzaghi e Inzaghi stesso hanno pensato che fosse scontata la vittoria in un contesto così favorevole. Eppure lo sport dimostra come un risultato non sia mai concluso finché l'arbitro non chiude le ostilità. E così i sanniti si trovano a doversi giocare la salvezza nell'ultima giornata.
La difesa del Torino: sin dai primi minuti, Saponara e Nzola avevano messo a sedere più volte i difensori granata. Evidentemente quello 0-7 preso dal Milan ha inficiato tanto nella testa dei calciatori, visto che a seguire lo Spezia ha continuato a giganteggiare e Sirigu a lamentarsi della poca copertura. Ora Nicola e i suoi hanno due match point per non rischiare una clamorosa retrocessione.
Radovanovic: dopo una seconda parte di stagione molto positiva, cade proprio contro la sua ex Atalanta. Il modo in cui inanella errori sa di assurdo, ma si notano più dei limiti dei concentrazione che fisiche. Giornata impressionante per quanto brutta.
La terna di Juventus-Inter: errori su errori su errori. Nessuna malafede, semplice scarsità di materiale. E stavolta si sbaglia anche col Var a favore, incredibile. Per fortuna che la stagione sta finendo, servirà una revisione delle regole.
La confusione del Milan: a proposito di dare molte cose per scontate, sicuramente Pioli e i suoi ragazzi hanno pensato che fosse facile con il Cagliari già salvo. Che, magari, il gol sarebbe arrivato prima o poi. E invece si sono viste poche idee e tanta confusione, che costringe i rossoneri a soffrire fino all'ultimo per una agognata Champions League.
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