Si corre verso il finale di campionato e come non accadeva da tanto tempo, la classifica della Serie A si fa decisamente accesa sia in altura che nei bassi fondi. Infatti nelle zone di vertice ci sono quattro squadre che si contendono tre posti in Champions League e anche il secondo posto, mentre nella zona rossa ci sono in questo momento ci sono sei squadre che rischiano il solo posto rimasto per la serie B.
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TOP.
Ivan Provedel: il suo rendimento è stato lineare per tutta la stagione, discreto con diversi picchi. Uno l'ha preso proprio contro l'Inter nel turno infrasettimanale, frenando tutte le sortite neroazzurre e tenendo a galla uno Spezia che - in caso di sconfitta - avrebbe perso tante delle sicurezze maturate in questi mesi.
Alex Sandro: e quando capita di rivedere un terzino, che di solito non segna mai, andare a rete per due volte? La doppietta è fondamentale perché scaccia via i fantasmi in casa Juventus, apparsi subito dopo il vantaggio del Parma. Il risultato finale finisce per dargli il peso che si merita e rimette in corsa i bianconeri per il secondo posto.
Goran Pandev: a proposito di doppiette, anche qui ce n'è una decisiva. Perché senza la sua tenacia, la sua precisione, la sua intuizione, difficilmente il Genoa sarebbe venuto a capo di un Benevento così battagliero. Risponde con dei botta e risposta e tiene i compagni sempre sulla cresta dell'onda per non annegare.
Giacomo Raspadori: bum bum, altra doppietta che pesa. In sette minuti ribalta come un calzino il Milan, mostra tutti i suoi lati deboli e dà al Sassuolo l'ennesima vittoria di prestigio contro una grande. Peccato che sia così lontano dalla zona coppe, perché i neroverdi meriterebbero qualcosa di più per l'impegno dimostrato.
Matteo Politano: per lui parlano le cifre, decisamente abbondanti per uno che parte dalla panchina. 11 gol e 5 assist sono un bottino elegante per una riserva che, passo dopo passo, sta trascinando il Napoli (assieme ad Insigne) verso un posto in Champions League. Finalmente ha tutto lo spazio che avrebbe meritato in altri lidi.
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FLOP.
La difesa della Lazio: che succede agli uomini di Inzaghi? Ufficialmente col Benevento ne avevan presi 3, ma senza il VAR sarebbero potuti anche essere 4. Con il Napoli ne arrivano addirittura 5 in quello che era un indubbio scontro diretto per il quinto posto. Ora la Roma può sognare di rimontare i cugini - eventualità che sembrava davvero remota giusto una settimana fa.
La condizione fisica del Milan: ancora una rimonta, subìta nel secondo tempo. Chiaro che se una volta che subìsci il 2-1 non riesci poi a formulare un assalto finale di peso per rimettere il punteggio a favore, allora la condizione fisica non ti sta sostenendo. E dietro adesso stanno iniziando a spingere in troppe per il secondo posto.
La concentrazione dell'Udinese: sembrava salva, ma non lo è. La sconfitta in casa col Cagliari, con un passo lento e pigro messo in campo, è frutto di una rilassatezza da risultato raggiunto. Le ultime vittorie in coda però hanno dato un segnale ben chiaro, ovvero che finché non si raggiungono almeno i 40 punti tutto può succedere.
Sami Handanovic: altro errore, Farìas ringrazia. Ma questa stagione è stata costellata di disattenzioni abbastanza banali e in certi casi gravi da parte del numero uno neroazzurro. Segno che forse, davvero davvero, l'Inter dovrebbe iniziare a ragionare su un possibile sostituto per avere in casa l'Handa del futuro. Gli anni passano e ora li sta sentendo tutti.
Robin Gosens: sì, è stato uno dei migliori dell'Atalanta fino ad un certo punto. Ed ha dato la netta sensazione che i neroazzurri potessero prendersi la partita con la Roma e portarsela a casa. Poi però prende due gialli in pochi minuti, scatta il rosso. Da lì la sfida cambia volto e ci manca poco che i giallorossi non vincano.
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