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Il Pagellone 20/21, 30esima giornata di Serie A

Immagine del redattore: Simone SpadaSimone Spada

L'Inter continua a sorridere e con la undicesima vittoria consecutiva si invola verso lo scudetto 20/21. Vittoria di giustezza col Cagliari, che risponde ai successi di Milan e Juventus. Col brivido vince l'Atalanta, continuano la corsa all'Europa anche Napoli, Lazio e Roma. In coda c'è il saltello del Torino che ora ha 5 punti in più rispetto alla terz'ultima in classifica.

TOP.

Dusan Vlahovic: credo che gli aggettivi vadano sprecati volentieri. Ha talento, fisico, velocità, tecnica, fiuto del gol e una cattiveria agonistica già ben sviluppata. E ha solo 21 anni, quindi significa che entro tre anni può diventare la miglior prima punta d'Europa e giocare stabilmente titolare in un top club. Al momento cerca di tenere a galla la Fiorentina e anche domenica sera ha piazzato una doppietta.


Giulio Maggiore: dietro ogni rimonta, dietro ogni buona prestazione dello Spezia c'è questo ragazzo che si è messo più volte in mostra durante questa stagione. Segna il 2-2 contro il Crotone, dà il via alla rincorsa che poi porta al successo della formazione di Italiano nel finale. Altro talento che presto raggiungerà altri lidi di maggiore importanza.


Sergej Milinkovic-Savic: l'urlo del guerriero, in una partita difficile. Il gol vittoria consente alla Lazio di conservare il sesto posto e di continuare a sperare una posizione migliore di classifica, soprattutto ora che è libera da impegni internazionali. E quando serve sbloccarla, il serbo c'è sempre.


Frank Kessie: ancora una volta il migliore del Milan, metti in fila anche un gol e fa valere la sua condizione fisica eccellente. Recupera palloni e li dispensa ai compagni, ormai si è preso la leadership rossonera quando non tocca a Ibrahimovic.


Gennaro Gattuso: dopo la sconfitta di Torino, i suoi potevano crollare. Invece tiene botta, dà urla e indicazioni, trascina gli azzurri al successo contro una Sampdoria che non avrà pure più nulla da chiedere al suo campionato, ma rimane pur sempre ostica. Il 2-0 finale certifica che il Napoli renderà incandescente il finale di stagione nella corsa all'Europa.

FLOP.

Gervinho: non ha più voglia di giocare o si sente sfiduciato dalla situazione del Parma? Eppure dovrebbe essere lui a trascinare i gialloblù ai risultati che le competono per raggiungere la salvezza. Niente da fare: col Milan, all'intervallo, D'Aversa ha deciso che fosse meglio lasciarlo negli spogliatoi.


Il centrocampo dell'Udinese: a parte il solito De Paul, funziona male proprio nel momento in cui dovrebbe dare di più. Dominio assoluto nel primo tempo, poi sono piano piano usciti dal match. Arslan poi si macchia del fallo da rigore che permette a Belotti e al Torino di portare via tre punti importantissimi in funzione della salvezza.


Cristiano Ronaldo: la maglia lanciata a terra è il sintomo della frustrazione che questa stagione gli sta dando. Forse una delle peggiori della sua carriera, nonostante i numeri siano comunque dalla sua parte. Ma gli capita di sbagliare gol facili, non gli riesce nulla di quello che vorrebbe e sa, si incaponisce nel cercare spesso la porta andando a sbattere contro un muro.


Mattias Svanberg: qualche contrasto ma niente più. Fatica finché rimane in campo, non dà la necessaria solidità che ci si aspetterebbe da lui e viene sovrastato dai centrocampisti avversari. Mihajlovic lo toglie per cercare di avere maggiori risposte ed in effetti Juwara funziona meglio.


Il mancato cinismo del Benevento: sì, bella la vittoria con la Juventus, ma la squadra di PIppo Inzaghi continua a litigare col proprio campo. Nelle ultime cinque partite ha collezionato tre sconfitte e due pareggi. E per quanto la zona rossa disti otto punti, i campani sono ancora fermi a 30 punti, non necessariamente in tranquillità.

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