Si creano due solchi nel campionato italiano di calcio. In altura si riaffaccia la Juventus, brava a superare in scioltezza la Roma e a dare una sterzata alla propria stagione. Milan e Inter reggono, fatica l'Atalanta. Nelle zone basse della classifica invece scatto di Genoa, Spezia, Bologna e Udinese, che lasciano Torino e Cagliari a giocarsi l'ultimo posto utile per andare in serie B.
** PROMOSSI E BOCCIATI **
FIORENTINA - INTER 0-2
Promosso Nicolò Barella: il miglior centrocampista italiano per distacco, con un rendimento impressionante per le sorti dell'Inter. Quando ho scritto che lo scudetto dei neroazzurri passa dai suoi piedi, non l'ho fatto a caso: sblocca la sfida con la Fiorentina con un gran gol, dà solidità e sostegno, rilancia l'azione e dà il là alle sgroppate di Hakimi. Totale.
Bocciato Borja Valero: paga la sua lentezza, la necessità di ragionare oltre il dovuto in una gara in cui l'Inter voleva correre e lo ha fatto spesso con piacere. Così la Fiorentina, dopo un fuocherello iniziale, si è spenta a poco a poco senza che lo spagnolo riuscisse a risollevarla.
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ATALANTA - TORINO 3-3
Promosso Simone Verdi: non sempre riesce ad essere decisivi, ma a sto giro ha dato la scossa ad un Torino che sotto 0-3 poteva anche capitolare. C'è in tutte le azioni della rimonta, c'è sul gol del pareggio che consente ai granata di fare ancora un breve passetto in avanti.
Bocciato Giampiero Gasperini: si ha l'impressione che non riesce a trattenere i suoi ragazzi, nel bene e nel male. E quando li vede calare vistosamente non riesce mai a metterci una pezza, ad evitare il tracollo. Ancora cinque minuti e il Torino avrebbe anche potuto trovare il quarto gol.
SASSUOLO - SPEZIA 1-2
Promosso Simone Bastoni: è il Bastoni meno chiacchierato, ma ultimamente si sta mettendo in luce in maniera abbastanza interessante. Dal suo piede partono gli assist per i due gol dello Spezia, e quindi l'arrivo dei tre punti. Ha ottima gamba, galoppa con intelligenza sulla fascia.
Bocciato Roberto De Zerbi: da più di un mese, il Sassuolo ha perso il tocco magico dell'inizio. Non sappiamo cosa stia accadendo, certo è che la squadra fatica in ogni gara, sembra sempre in affanno fisico e anche tecnico. Forse l'assenza di Berardi si è fatta sentire più del dovuto.
JUVENTUS - ROMA 2-0
Promosso Cristiano Ronaldo: segna, prende una traversa, corre, trascina la Juventus per tutta la gara. E' come se Pirlo adesso fosse tranquillo in tutte le zone del campo: tra il portoghese in attacco, Arthur a centrocampo e Chiellini in difesa può davvero pensare di rimontare le due milanesi.
Bocciato Paulo Fonseca: perde ancora contro una grande. Quest'anno va così, non riesce a dare attributi e identità da grande squadra alla sua Roma. La partita di ieri dimostra che probabilmente il confronto con chi può vincere il campionato è decisamente impari. Ma non per una mancanza di qualità generale della rosa, ma per una mancanza di mentalità. E la mentalità può darla solo l'allenatore.
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GENOA - NAPOLI 2-1
Promosso Mattia Perin: una saracinesca finché non lo buca Politano. Ma compie almeno una decina di parate straordinarie, garantisce sicurezza al suo reparto arretrato e dà la sensazione di non essere battibile. Se continua così, la chiamata per gli Europei non gliela toglie nessuno.
Bocciati i centrali difensivi del Napoli: partita disastrosa? No, di più. Manolas e Maksimovic non si intendono, si fanno superare spesso da Pandev, fanno errori banali su entrambi gol del Genoa e mandano al diavolo la serata dei partenopei.
BENEVENTO - SAMPDORIA 1-1
Promosso Mikkel Damsgaard: una furia che si abbatte sulla fascia destra, tra dribbling e giocate. Porta tanta vitalità entrando a partita in corso e consegna a Keita il pallone del pareggio. Cambio perfetto di Ranieri.
Bocciato Roberto Insigne: parecchio in ombra, fuori dalle dinamiche della squadra, poco incisivo per consentire ai suoi buoni spunti. Partita no.
MILAN - CROTONE 4-0
Promosso l'attacco del Milan: Pioli aveva bisogno di una risposta seria dopo le ultime uscite così così. Ibrahimovic prima e Rebic poi superano con agilità la difesa del Crotone e riaffacciano i colori rossoneri al primo posto in classifica. Di questo passo, senza la Coppa Italia di mezzo, il Milan può cercare lo sprint nelle prossime giornate.
Bocciata la tenuta mentale del Crotone: certo, davanti c'era il Milan. Ma la sensazione è che questa squadra si sia rassegnata all'ultimo posto soprattutto dopo le sconfitte con Fiorentina e Genoa. Il morale è sotto i tacchi, nonostante ogni tanto provino a riaccendere la fiammella.
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UDINESE - VERONA 2-0
Promosso Walace: dà ordine, idee e carica ai compagni con una regia molto chiara. Sfiora il gol per due volte, impartisce lezione di calcio al collega Barak vincendo la sfida diretta.
Bocciata l'identità esterna del Verona: un solo punto nelle ultime tre trasferte, due gol fatti e cinque subiti. Ma quello che stupisce è stato l'affanno con cui ha subìto tutte le offensive dell'Udinese che, va ricordato, ha giocato senza De Paul squalificato. Atteggiamento mentale molto rinunciatario, peccato perché finora i gialloblù stavano andando bene.
PARMA - BOLOGNA 0-3
Promosso Musa Barrow: ha delle potenzialità infinite ma non sempre le mette in pratica. Questa volta però decide di divertirsi: in venti minuti sigla una doppietta devastante per il morale del Parma, riesce ad esserci sempre nelle azioni del Bologna e ad incidere. Che sia una sveglia per lui?
Bocciato Bruno Alves: in un momento così difficile l'esperienza di gente come il portoghese è necessaria. Ma ormai sta pagando il passare degli anni, la sua lentezza, la maggiore vivacità delle altre squadre. E non riesce neppure ad essere un buon leader.
LAZIO - CAGLIARI 1-0
Promosso Sergej Milinkovic-Savic: ad un certo punto Inzaghi gli urla di andare maggiormente in profondità per aprire la difesa avversaria. Il serbo accetta ancora una volta la sfida e serve con la solita spizzata l'assist per il gol vittoria di Immobile. Fatica un po' a farsi notare, ma basta che accenda una sola volta la lampadina per essere decisivo.
Bocciato Daniele Rugani: non bene la prima con la maglia rossoblù. Paga forse lo scotto della prima partita dopo tanto tempo, fa tanti errori banali di verticalizzazione e si fa battere da Milinkovic-Savic in occasione del gol. Una sbavatura che costa però cara.
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