Si è chiuso qualche giorno fa uno dei mercati invernali calcistici più avari di sorprese e di colpi ad effetto. Nessuna delle grandi squadre infatti ha fatto movimenti in qualche modo decisivi, se si eccettua la presa di Mandzukic da parte del Milan, ma la cui efficacia è ancora tutta da decifrare.
E allora i colpi, quelli veri, sono arrivati un po' in coda. Si è aggiunta al lotto di queste squadre la Roma, riportando in Italia uno di quei talenti che potrà tornare molto utile da qui alla fine della stagione per il raggiungimento della qualificazione in Champions League. Torino, Fiorentina, Cagliari e il Genoa hanno dato uno scossone alle proprie rose, garantendosi giocatori di grandissima rilevanza, pronti a rilanciare le proprie quotazioni dopo un passato d'oro.
STEPHAN EL SHAARAWY (Roma)
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Il ritorno del figliol prodigo nel momento ideale della sua carriera. Avrebbe voluto coronare questo sogno diversi mesi fa, lasciare la Cina che tanti soldi gli ha dato ma anche poco calcio di qualità. Nell'anno che porta agli Europei, a 29 anni, non poteva lasciarsi sfuggire questo treno. Così è tornato alla Roma, alla sua casa, e da qui proverà a guadagnarsi un posto tra i 23 che Roberto Mancini porterà con sé. Lo farà in una squadra che funziona molto bene in fase avanzata, è briosa e piena di alternative. Questo gli consentirà di trovare minuti, giocate e magari qualche gol.
DANIELE RUGANI (Cagliari)
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A proposito di ragazzi che vogliono rilanciarsi, Rugani ha tanta voglia di mettersi alle spalle una prima fase di stagione spiacevole. Poche gare giocate, un infortunio, il Covid e zero considerazione dal Rennes. La Juventus lo ha ripreso e lo ha girato subito, anche perché il ragazzo vuole mettere in difficoltà lo staff tecnico della nazionale e provare a scalzare Romagnoli e Acerbi da una posizione di vantaggio come riserve di Bonucci e Chiellini. Se dovesse raggiungere la salvezza col Cagliari e coronare il tutto con un ritorno alla solidità di un tempo, Mancini potrebbe davvero farci un pensierino.
ALEKSANDR KOKORIN (Fiorentina)
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Kokorin è da tenere d'occhio. Soprattutto Vlahovic dovrà tenerlo d'occhio, perché ha alle spalle - pronto a scalzarlo - quello che era reputato uno dei migliori talenti del calcio russo. Cresciuto con Mancini allo Zenit, si è un po' perso per strada per diversi problemi personali. Ma attenzione perché questo acquisto ha il sapore del rilancio e, pare, si sia integrato già a meraviglia nelle direttive di Prandelli. Ora che la Fiorentina è uscita dal guscio della zona retrocessione, potrebbe avere in mano la carta per puntare alla parte sinistra della classifica.
ROLANDO MANDRAGORA (Torino)
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Pur di tornare al Torino ha detto no ad altre più allettanti proposte. Ma è la sua scelta per la ripartenza, per rivedere correre quel talento che fino a qualche anno fa sembrava poterlo portare persino in nazionale al fianco del suo sodale Nicolò Barella. I due destini sono andati in direzioni diametralmente opposte, e così la salvezza del Torino passa anche dalla regia ordinata di questo ragazzo che forse, fino ad ora, ha perso troppo tempo. Ora può risalire le gerarchie del calcio italiano.
KEVIN STROOTMAN (Genoa)
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Alla fine al Genoa mancava un centrocampista di struttura e di esperienza che potesse essere un faro in mediana. Strootman ha accettato di tornare in Italia in una realtà magari meno blasonata (al momento) di quella giallorossa ma nella quale si sta già togliendo diverse soddisfazioni. Perché la compagine di Ballardini sta andando bene, perché l'ambiente sembra quello ideale per giocare con tranquillità e perché si vede avesse davvero voglia di riassaggiare il nostro campionato. Non si direbbe, ma tanto merito di questo splendido periodo rossoblù va anche alle sue prestazioni dalla prima partita disputata dal suo ritorno ad oggi.
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